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Elezioni, si presenta Vanoli: «Sono un imprenditore che vuole offrire un contributo alla città»

Il candidato sindaco del Movimento Politico Libertas illustrata il suo programma: «Sicurezza, manutenzioni e un polo fieristico permanente fra gli obiettivi. Pensiamo alle piccole cose prima dei progetti faraonici»

E’ stato l’ultimo (salvo sorprese) a presentarsi ai nastri di partenza nella corsa alla carica di primo cittadino alle prossime elezioni amministrative di ottobre, ma non vuole certo per questo recitare la parte del comprimario. Pur essendo un neofita della politica ha scelto di mettersi a disposizione della città città e offrire il suo contributo. Stiamo parlando di Paolo Venoli, imprenditore 61enne, candidato sindaco per il Movimento Politico Libertas.


Diplomato al “Mossotti”, dopo un’esperienza di diversi anni a Milano presso un importante istituto di credito, «ho fatto una scelta dettata dal cuore più che da interessi economici, affiancando inizialmente mio padre nell’azienda commerciale di famiglia, facendola crescere e sviluppare con successive trasformazioni».
Come mai questa scelta di candidarsi? «Premetto che non ho mai avuto in passato esperienze politiche, anche perché l’attività mi ha sempre impegnato parecchio. Poi ho pensato se non fosse stato il caso di mettere a disposizione di Novara la mia esperienza di imprenditore». Per Vanoli l’idea «non è quella di prevalere a livello di immagine, ma lasciare un’impronta nella città non con le parole ma con i fatti. Uno degli aspetti principali sarebbe quello di valutare l’ambiente in cui si vive. Sappiamo che nel corso degli ultimi anni determinate zone della città si sono modificate». Da qui la presentazione di un programma che prevede fra i punti principali quello della sicurezza: tradotto, «maggiori controlli da parte della Polizia municipale». E ancora: «Il giudizio nei confronti di un’amministrazione lo si esprime su quello che fa, non su quello che dice. Ho notato che le cose più semplici che riguardano l’ambiente, ma anche interventi su strade, marciapiedi, alberate, è molto decaduta, per non parlare delle condizioni in cui versa lo stesso cimitero».


Altro punto da lui definito “ambizioso” è quello di «creare un fulcro, identificando un terreno o un’infrastruttura già esistente, riqualificarla e creare un polo fieristico permanente. Una soluzione che potrebbe contribuire al rilancio della città, arricchendola in tanti aspetti. E poi pensiamo al recupero di diverse strutture di proprietà del Comune, anche sportive. Sono di questi giorni le polemiche legate alle condizioni della pista d’atletica del “Gorla”, ma pensiamo anche al degrado di alcune porzioni del vecchio stadio di via Alcarotti (la gradinata lungo via Sottile, ndr) che potrebbero essere recuperate. Si parla tanto di Casa Bossi, ma io sono dell’idea che prima di sviluppare progetti faraonici bisogna prima appellarci alle piccole cose Non facciamo il passo più lungo della gamba, anche se le risorse in arrivo dall’Europa non dovrebbero mancare. Infine, da bancario prima, imprenditore poi, ma soprattutto padre di famiglia, sono stato abituato a fare quadrare i conti. Mi risulta che il Comune abbia un debito: sarebbe importante impegnarsi perché questo venga estinto. E poi penso agli alloggi popolari che siano in condizioni dignitose, con criteri di assegnazione che privilegino i cittadini novaresi e un maggiore interesse rivolto alle periferie». Non può mancare un cenno al traffico e alla sosta: «Pensiamo a una ripartizione dei parcheggi, creando delle zone gratuite in prossimità di aree come quelle dell’ospedale».


Paolo Vanoli, si è detto, corre per il Movimento Politico Libertas, formazione nata nel 2014 e che nel suo simbolo sono lontanamente richiamati lo “scudo crociato” di democristiana memoria: «Siamo lavorando per radicarci sempre più sul territorio – ha spiegato ancora il candidato sindaco – Ci consideriamo moderati e centristi. Base e valori sono l’essere umano e la famiglia. Siamo un partito del popolo e per il popolo, creando un qualcosa che vada a vantaggio del cittadino. Assolutamente indipendenti, correremo da soli. Vedremo cosa riusciremo a raccogliere».

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Luca Mattioli

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