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Ai seggi con tessera elettorale, documento d’identità e…. mascherina

Ai seggi con tessera elettorale, documento d’identità e…. mascherina. Misure eccezionali per questo tempo di pandemia sono previste per consentire il voto in sicurezza domenica 20 e lunedì 21 settembre.

Per la prima volta, come stabilito da un apposito protocollo sanitario e di sicurezza, elettori e componenti dei seggi dovranno essere presenti con la mascherina e utilizzare gel disinfettante per le mani prima e dopo le operazioni di voto. Per evitare assembramenti i seggi saranno allestiti con apposita segnaletica per l’ingresso, l’uscita e il rispetto della distanza di sicurezza.

L’accesso dall’esterno alle sezioni elettorali sarà organizzato, anche con l’aiuto del volontariato, in modo da evitare l’affollamento all’interno dei locali e nel rispetto delle distanze di sicurezza. Nelle strutture con almeno 5 seggi, gli elettori potranno essere invitati a sostare in apposite aree all’aperto. Al seggio potrà accedere solo un numero ridotto di persone alla volta. Con l’intervento della Protezione Civile potrebbero essere attuati dei percorsi preferenziali per gli anziani con oltre 65 anni e per le donne incinte, ai quali è comunque consigliato presentarsi ai seggi il lunedì mattina, per la probabile minore affluenza.

 

 

Tutti i locali in cui si vota e quelli di transito saranno opportunamente aerati e verranno sanificati prima e durante tutte le operazioni ai seggi, con disinfezione frequente di tavoli e cabine elettorali, che saranno posizionate a distanze di sicurezza in rapporto all’ampiezza del luogo. In diversi punti del percorso di transito dovranno essere disponibili flaconi di gel disinfettante. Tutte le persone all’interno del seggio e dei locali di accesso osserveranno costantemente il distanziamento di un metro, evitando ogni forma di assembramento.

NOVITA’ DI COMPORTAMENTO AL SEGGIO

Per accedere al seggio sarà obbligatorio l’uso della mascherina da parte di tutti gli elettori, dei componenti dei seggi e dei rappresentanti di lista, ma non verrà misurata la temperatura corporea. Ogni elettore ha però la responsabilità di non recarsi al seggio in caso abbia 37,5 o più gradi di febbre, oppure abbia sintomi respiratori notoriamente riconducibili al Covid, o sia stato in quarantena, isolamento domiciliare o a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni.

Nei locali del seggio l’elettore, sempre indossando la mascherina, dovrà osservare la distanza interpersonale di un metro. All’interno del locale di voto, dopo aver presentato il documento di identità, potrà essere invitato dai componenti del seggio a togliersi brevemente la mascherina per il riconoscimento, rimanendo a due metri di distanza dai presenti.

Le mani dovranno essere igienizzate con il gel in più occasioni: all’ingresso al seggio, dopo il riconoscimento e prima di ricevere la scheda e la matita, quindi completate le operazioni di voto uscendo dal seggio.

Novità per questa tornata elettorale è che l’elettore, dopo aver espresso il voto e ripiegato le schede in cabina, dovrà inserirle personalmente nell’urna invece di riconsegnarle al presidente.

IL VOTO DEGLI ELETTORI CONTAGIATI

Sono previste procedure particolari per il voto dei pazienti Covid negli ospedali (presso l’apposito seggio ospedaliero) ed anche delle persone che sono in quarantena o in isolamento fiduciario. Per questi ultimi c’è la novità assoluta, e valida solo per questa tornata elettorale, del voto a domicilio, purchè ne abbiano fatto preventiva richiesta al sindaco nei giorni scorsi.

Le operazioni di raccolta del voto a domicilio sono effettuate dai componenti di una sezione speciale che fa capo al seggio ospedaliero, composta da medici infermieri reperiti tra gli addetti alle Unità speciali delle Asl (Usca) o anche da volontari. Tutte le operazioni di raccolta del voto e conservazione delle schede avverranno secondo rigorose norme sanitarie. Il voto domiciliare potrebbe non essere garantito in tutti i Comuni.


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Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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