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Terremoto politico a Oleggio. L’ex sindaco Marcassa (FdI): «Non sono un burattinaio»

L'ex primo cittadino viene chiamato in causa dal gruppo Oleggio Grande quale fautore della crisi tra l'attuale sindaco Baldassini e gli ormai ex assessori Caraglia e Bellissimo

Il terremoto politico in casa Oleggio – dopo il consiglio comunale del 30 novembre – non si assesta, anzi rimonta a suon di dichiarazioni e frecciatine fra i protagonisti a poche ore dal rimpasto di giunta ufficializzato proprio oggi lunedì 4 dicembre.

In una nota il gruppo di minoranza Oleggio Grande ha preso una decisa posizione parlando di «un consiglio del 30 novembre chi si è rivelato essere chiaramente una sceneggiata, messa su ad arte dal burattinaio Massimo Marcassa. Bene che si sia arrivati al rimpasto, malissimo che ci si sia arrivati ora, rischiando un commissariamento che forse proprio Marcassa auspicava. Gli è andata male, stavolta. In tutto ciò Baldassini non ha mosso un dito, e ha lasciato che le cose si trascinassero fino a ieri; eleganza, indifferenza o incapacità di decidere?».

Accuse che l’ex primo cittadino oleggese, Massimo Marcassa (in foto) – passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia e potenzialmente in fase di campagna acquisti per un’eventuale ricandidatura alla carica di sindaco alle amministrative del 2024 – rimanda al mittente: «Io burattinaio? Quello che è successo è frutto di dinamiche interne di cui io non faccio parte. Io capisco che Oleggio Grande voglia per forza trovare un colpevole, ma credo sia soltanto una strategia perchè temono, da un punto di vista elettorale, il fatto che io possa tronare in campo. Le loro dichiarazioni sono ricche di fantasie e, ribadisco, continuano a coinvolgermi inutilmente per far quadrare la loro nuova campagna elettorale. Tuttavia, se si vuole far politica, occorre farla seriamente: nessun assessore in carica ha mai pensato di fa commissariare il comune di Oleggio, ma banalmente il vicesindaco Caraglia e l’assessore al bilancio Bellissimo erano stanchi dell’atteggiamento del sindaco Andrea Baldassini».

Intanto uno dei principali protagonisti della diatriba, l’ormai ex assessore al bilancio, Giuseppe Bellissimo, in un post su facebook ha parlato di «280mila euro di mancette! Oltre 280.000 euro di contributi, il 100% in più rispetto al 2022, questo è il motivo principale per il quale mi sono astenuto sulla variazione di bilancio preparata dal Sindaco senza il mio consenso. Importanti risorse sottratte alla manutenzione, alla cura del verde e al monitoraggio dei ponti del comune di Oleggio. Si parla di strategia politica, ma non è così, è pura esasperazione. Non potevo più accettare la propaganda fatta solo di proclami, regali e post sui social. Il sindaco sapeva perfettamente che non condividevo le scelte e le modalità di gestione del bilancio che ha voluto portare avanti per mero scopo elettorale».

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Paolo Pavone

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