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Oleggio, progetto ex consorzio: interviene il Tar, ma il sito rimane abbandonato

Il tribunale ha condannato il Comune a pronunciarsi, ma il sindaco sostiene che il progetto sia irricevibile. Il consigliere di minoranza Massimiliano Ferrari: «Comportamento illogico»

Una situazione che si protrae da oltre un anno e mezzo. E ora il Comune è stato condannato dal Tar a esprimersi entro 30 giorni. Si tratta dell’ex consorzio agrario di Oleggio all’incrocio fra viale Garibaldi, via don G. Minzoni e via Vecchia circonvallazione, ben visibile e abbandonato da oltre 15 anni. Nell’agosto 2020 un privato ha deciso di acquistarlo per poterlo riqualificare. Una bella notizia per ridare valore a uno stabilimento vasto.

Come da legge regionale il progetto, proposto dal privato, deve essere approvato dal consiglio comunale, «che però non si è mai pronunciato, – spiega il consigliere di minoranza Massimiliano Ferrari – e così il privato si è rivolto al Tar. Ma neanche in questo caso il Comune si è espresso, anzi ha preferito resistere in giudizio affidandosi a un noto avvocato di Torino».

Il privato si è affidato all’avvocato Cristina Belvisi. Risultato: «Il Comune è stato condannato a pronunciarsi entro 30 giorni, altrimenti sarà nominato un commissario ad acta, un commissario della Regione della sezione Urbanistica, che risponderà al posto del Comune. Non solo, – continua Ferrari – il Comune deve anche pagare le spese legali che si sommano a quelle dell’avvocato incaricato» che potrebbero ammontare a circa 10mila euro. «Fatico a trovare un ragionamento in un comportamento così illogico, – dice Ferrari – è un ulteriore segnale di come l’ufficio tecnico sia allo sbando e di come serva una vera delega all’Urbanistica. Priorità dovrebbe essere la valorizzazione di questa struttura ferma ormai da anni e anni».

A intervenire sulla questione è il sindaco Andrea Baldassini: «L’ufficio tecnico ha risposto una settimana dopo l’arrivo del progetto, – spiega – definendolo come non recepibile perché non in linea con il piano regolatore e sono state inviate una serie di prescrizioni da seguire. La prassi solitamente è questa, ci saremmo aspettati un progetto modificato oppure delle obiezioni, invece non è arrivato nulla. E’ la prima volta che porteremo in consiglio comunale un progetto da bocciare, solitamente si previene con una risposta tecnica così da approvare poi un progetto». E sulle spese da sostenere: «E’ arrivata una denuncia al Tar, risponderemo con una bocciatura. E’ proprio il modo che non funziona, lo spirito della risposta da parte dell’ufficio tecnico non era questo».

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Elena Mittino

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