«Non siamo contrari all’opera in sé, piuttosto contestiamo la scelta di un intervento invasivo che non tiene conto delle proprietà private dei cittadini». A parlare è l’avvocato Antonello Riccio, residente a Momo, e membro del comitato “Su le sbarre”, favorevole alla realizzazione di un sottopasso veicolare in prossimità del passaggio a livello di via Marconi, ma non nel modo in cui l’ha pensato Rfi.
Il progetto, infatti, è stato presentato lo scorso 14 luglio, dai tecnici di Rfi e dalla sindaca Sabrina Faccio in un incontro pubblico; nella programmazione è compreso anche un cavalcaferrovia veicolare a sud del paese per completare lo svincolo di Momo della tangenziale Nord.
«Abbiamo studiato le planimetrie e ci siamo resi conto che questa non è la soluzione ideale perchè il nuovo sottopasso andrebbe costruito a ridosso delle entrate delle case – continua Riccio -. I residenti presenti alla riunione erano pressoché tutti contrari. Ringraziamo Rfi per aver dato importanza al nostro paese e alle difficoltà che riscontriamo a causa del passaggio a livello, ma resta l’opinabile scelta di un sottopasso a doppia corsia di marcia che recherebbe non pochi problemi ai residenti. Inoltre, considerato il fatto che nel progetto è compreso anche il sovrappasso fuori dal centro abitato, perchè non iniziare da lì?».
«Secondo i tecnici di Rfi il progetto del sottopasso è già stato convalidato – aggiunge l’avvocato – perché, invece, non ridimensionarlo a un semplice tunnel per biciclette e pedoni? Si andrebbe a evitare una serie di problematiche che l’attuale piano non prende in considerazione».
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