La Voce dell’Estate – Alla scoperta di Oleggio, Mezzomerico e Suno

Alla scoperta di Oleggio, Mezzomerico e Suno. Un tuffo nella storia fra tradizioni locali e storie narrate. Tanti gli itinerari che si possono seguire nel Novarese e che consentono di far conoscere e apprezzare destinazioni insolite e fuori dai grandi circuiti turistici, ricche di fascino, lungo le vie della storia, immersi nella natura tra leggende e tradizioni popolari antiche.

Raccontava Dante Graziosi nel suo romanzo “Una topolino Amaranto”: “Ma gli anni belli di quel mondo finito li rivedo ancora là, sulle dolci colline di Oleggio, di Mezzomerico e di Marano Ticino con le centinaia di piccole aziende nascoste tra il verde delle vigne o nei boschi della valle che scende fino al fiume azzurro. Come si può dimenticare il mercato bestiame di ogni lunedì, dove da giovane medico degli animali, in camice bianco, davo inizio alla mia settimana di lavoro ed ero l’ultimo arbitro dopo le contrattazioni tra gli allevatori! In quel mercato si assisteva ad uno spettacolo affascinante e farsesco, che sicuramente si perpetuava da secoli.”

Partiamo dunque da Oleggio, una delle cittadine più industriose e attive del Novarese, che favorita dalla sua posizione geografica, ebbe da sempre importanza strategica per le popolazioni che si sono avvicendate nel territorio. Oleggio è stata teatro di antichi ritrovamenti relativi alla Civiltà di Golasecca e di epoca romana, che oggi costituiscono, assieme a molti altri reperti, la sezione archeologica del Museo Civico; trova qui spazio anche una collezione etnografica, ricca documentazione e chiara testimonianza della vita quotidiana e delle attività lavorative oleggesi. Centro nevralgico del borgo, la monumentale Piazza Martiri, dove sorge il settecentesco Palazzo Bellini, con le sue belle sale di rappresentanza decorate a stucchi e dipinti eleganti e raffinati. Domina la piazza la Torre del Bagliotti, eretta in periodo medievale su base romana e sopraelevata in età barocca. Non lontano da lì sorge l’imponente Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, progettata da Alessandro Antonelli con il caratteristico pronao d’accesso, le decorazioni ottocentesche di cupola, volte e abside e la bella tela del Morazzone dedicata all’Immacolata Concezione. Al suo interno trova sede il Museo d’Arte Religiosa “P.A. Mozzetti”, dove sono conservati arredi, dipinti, sculture, paramenti sacri e stendardi processionali provenienti dalle chiese del borgo e della Diocesi. Occupa il lato opposto della piazza la Chiesa di Santa Maria Annunciata, dove si può ammirare la tela del Nuvolone raffigurante l’Annunciazione. Uscendo da Oleggio in direzione Mezzomerico, una sosta è d’obbligo al cimitero dove merita di essere visitata la splendida Basilica di San Michele. Già citata nel X secolo, era anticamente la parrocchiale del borgo, poi abbandonata per la nuova chiesa situata nell’antico castro. L’interno è diviso in tre navate, con altare sopraelevato e cripta sottostante; di grande interesse il ciclo pittorico in controfacciata e nell’abside, considerati raro esempio di pittura romanica ancora visibili nel nord Italia. Ricordiamo inoltre gli oratori di San Donato, del Gaggiolo, di Sant’Eusebio, di San Cristoforo, di Santa Maria in Galnago, testimonianze dell’ardore religioso del borgo. L’importanza di Oleggio si deve anche a una ricca serie di tradizioni locali, che si tramandano da secoli, come il Carnevale, tra i più prestigiosi d’Italia, la Corsa della Torta del Dì di Pasqua che si disputa tra gli scapoli del borgo, il mercato del lunedì che attira venditori e compratori di bestiame da ogni dove e la Fiera Agricola del Primo Maggio.

A pochi chilometri, tra dolci colline, si giunge a Mezzomerico, paese dall’economia prevalentemente agricola, basata soprattutto sulla viticoltura, che lo annovera tra le Città del Vino. In centro su un’altura, si erge la Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo, completamente ricostruita nel 1847 sui resti di un edificio più antico e collocato all’interno del Castello distrutto nel 1363, per volontà di Galeazzo II Visconti. La facciata in stile rinascimentale conduce nell’unica navata sulla quale si affacciano cinque altari; barocco è l’altare maggiore in marmi policromi. Presso il sagrato era collocato fino all’inizio dell’Ottocento il cimitero. A pochi passi, nelle strette vie centrali del borgo, si scorge il piccolo Oratorio di Santa Maria Maddalena risalente al XVI secolo, anch’esso costruito su un edificio trecentesco e caratterizzato da un pronao di accesso; al suo interno si ammira una Crocifissione che decora l’altare maggiore. Non lontano da lì troviamo Palazzo Visconti, ora proprietà privata e risalente al XV secolo, di semplice e lineare fattura, sulla cui facciata spicca lo stemma marmoreo della famiglia. A Mezzomerico, da qualche tempo, sono comparsi alcuni dipinti sui muri di edifici pubblici e abitazioni, rendendo il territorio di questo piccolo borgo sempre più attraente. Tra le sue colline coltivate a vite e le tortuose vie e stradine, si snoda infatti una galleria d’arte diffusa a cielo aperto, sempre accessibile e visitabile; quella di Mezzomerico viene dedicata in particolare all’importante ruolo che la donna ha avuto, e ha tutt’oggi, in agricoltura, in un luogo dove infatti il lavoro della terra e le attività nei campi è ancora fortemente presente, e spesso guidata da mani femminili.

Prendendo poi la strada che esce dal centro storico e conduce verso le colline, si incontra la Cappella della Madonna delle Vigne, da cui passa una tappa del Sentiero Novara e, immersi in un panorama unico di casotti e filari d’uva, raggiungiamo Suno, annoverata tra le Città del Vino. Una piccola deviazione dalla via Mottoscarone ci porta all’Osservatorio Astronomico “G. Galilei”,sorto, in località Mötziflon,su iniziativa di un gruppo di appassionati; qui si svolgono ricerche e campagne di sorveglianza dei movimenti orbitali degli asteroidi (info@osservatoriogalilei.com). Il borgo fu importante insediamento in epoca romana e nel Medioevo, e risale all’XI secolo la prima testimonianza dell’esistenza di un villaggio fortificato, possesso dei Da Suno, che qualche secolo dopo mutarono il nome in Della Porta Da Suno. In centro si può visitare la Parrocchiale della Santissima Trinità, sorta nel Settecento su un edificio quattrocentesco, con un pronao d’acceso caratterizzato dalle statue di San Gaudenzio, San Lorenzo, San Genesio da Arles e San Genesio il Mimo. Nella parte alta del paese si erge il Castello dei Della Porta, il cui aspetto attuale si deve a una ristrutturazione ottocentesca; interessante il parco ben piantumato che lo circonda. Uscendo da Suno in direzione Vaprio d’Agogna sull’antica Via Francisca, si incontra la Pieve di San Genesio già menzionata nell’XI secolo. Ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli, al suo interno sono conservati, oltre all’altare, anche un pregevole affresco e l’antica tomba dei Della Porta.

A Suno, e nella vicina Mezzomerico, si produce l’Uva Fragola Isabella Precoce, riconosciuta come De.C.O. Sono poi numerosi gli itinerari di turismo equestre che si snodano tra i boschi, i vigneti e i sentieri del paese.

Se hai bisogno di maggiori informazioni o suggerimenti per altri itinerari, contatta

Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara

Tel. 0321.394059

info@turismonovara.itwww.turismonovara.it

Crediti Fotografici: (Archivio Museo Civico Archeologico “C.G. Fanchini” di Oleggio; Archivio MAR “P.A. Mozzetti” di Oleggio; Fabrizio Petrillo; Federico Barra; Paolo Migliavacca; Carlo Sguazzini; Giorgio Perottino; Federica Beretta; Andrea Carini)

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

La Voce dell’Estate – Alla scoperta di Oleggio, Mezzomerico e Suno

Alla scoperta di Oleggio, Mezzomerico e Suno. Un tuffo nella storia fra tradizioni locali e storie narrate. Tanti gli itinerari che si possono seguire nel Novarese e che consentono di far conoscere e apprezzare destinazioni insolite e fuori dai grandi circuiti turistici, ricche di fascino, lungo le vie della storia, immersi nella natura tra leggende e tradizioni popolari antiche.

Raccontava Dante Graziosi nel suo romanzo “Una topolino Amaranto”: “Ma gli anni belli di quel mondo finito li rivedo ancora là, sulle dolci colline di Oleggio, di Mezzomerico e di Marano Ticino con le centinaia di piccole aziende nascoste tra il verde delle vigne o nei boschi della valle che scende fino al fiume azzurro. Come si può dimenticare il mercato bestiame di ogni lunedì, dove da giovane medico degli animali, in camice bianco, davo inizio alla mia settimana di lavoro ed ero l’ultimo arbitro dopo le contrattazioni tra gli allevatori! In quel mercato si assisteva ad uno spettacolo affascinante e farsesco, che sicuramente si perpetuava da secoli.”

Partiamo dunque da Oleggio, una delle cittadine più industriose e attive del Novarese, che favorita dalla sua posizione geografica, ebbe da sempre importanza strategica per le popolazioni che si sono avvicendate nel territorio. Oleggio è stata teatro di antichi ritrovamenti relativi alla Civiltà di Golasecca e di epoca romana, che oggi costituiscono, assieme a molti altri reperti, la sezione archeologica del Museo Civico; trova qui spazio anche una collezione etnografica, ricca documentazione e chiara testimonianza della vita quotidiana e delle attività lavorative oleggesi. Centro nevralgico del borgo, la monumentale Piazza Martiri, dove sorge il settecentesco Palazzo Bellini, con le sue belle sale di rappresentanza decorate a stucchi e dipinti eleganti e raffinati. Domina la piazza la Torre del Bagliotti, eretta in periodo medievale su base romana e sopraelevata in età barocca. Non lontano da lì sorge l’imponente Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, progettata da Alessandro Antonelli con il caratteristico pronao d’accesso, le decorazioni ottocentesche di cupola, volte e abside e la bella tela del Morazzone dedicata all’Immacolata Concezione. Al suo interno trova sede il Museo d’Arte Religiosa “P.A. Mozzetti”, dove sono conservati arredi, dipinti, sculture, paramenti sacri e stendardi processionali provenienti dalle chiese del borgo e della Diocesi. Occupa il lato opposto della piazza la Chiesa di Santa Maria Annunciata, dove si può ammirare la tela del Nuvolone raffigurante l’Annunciazione. Uscendo da Oleggio in direzione Mezzomerico, una sosta è d’obbligo al cimitero dove merita di essere visitata la splendida Basilica di San Michele. Già citata nel X secolo, era anticamente la parrocchiale del borgo, poi abbandonata per la nuova chiesa situata nell’antico castro. L’interno è diviso in tre navate, con altare sopraelevato e cripta sottostante; di grande interesse il ciclo pittorico in controfacciata e nell’abside, considerati raro esempio di pittura romanica ancora visibili nel nord Italia. Ricordiamo inoltre gli oratori di San Donato, del Gaggiolo, di Sant’Eusebio, di San Cristoforo, di Santa Maria in Galnago, testimonianze dell’ardore religioso del borgo. L’importanza di Oleggio si deve anche a una ricca serie di tradizioni locali, che si tramandano da secoli, come il Carnevale, tra i più prestigiosi d’Italia, la Corsa della Torta del Dì di Pasqua che si disputa tra gli scapoli del borgo, il mercato del lunedì che attira venditori e compratori di bestiame da ogni dove e la Fiera Agricola del Primo Maggio.

A pochi chilometri, tra dolci colline, si giunge a Mezzomerico, paese dall’economia prevalentemente agricola, basata soprattutto sulla viticoltura, che lo annovera tra le Città del Vino. In centro su un’altura, si erge la Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo, completamente ricostruita nel 1847 sui resti di un edificio più antico e collocato all’interno del Castello distrutto nel 1363, per volontà di Galeazzo II Visconti. La facciata in stile rinascimentale conduce nell’unica navata sulla quale si affacciano cinque altari; barocco è l’altare maggiore in marmi policromi. Presso il sagrato era collocato fino all’inizio dell’Ottocento il cimitero. A pochi passi, nelle strette vie centrali del borgo, si scorge il piccolo Oratorio di Santa Maria Maddalena risalente al XVI secolo, anch’esso costruito su un edificio trecentesco e caratterizzato da un pronao di accesso; al suo interno si ammira una Crocifissione che decora l’altare maggiore. Non lontano da lì troviamo Palazzo Visconti, ora proprietà privata e risalente al XV secolo, di semplice e lineare fattura, sulla cui facciata spicca lo stemma marmoreo della famiglia. A Mezzomerico, da qualche tempo, sono comparsi alcuni dipinti sui muri di edifici pubblici e abitazioni, rendendo il territorio di questo piccolo borgo sempre più attraente. Tra le sue colline coltivate a vite e le tortuose vie e stradine, si snoda infatti una galleria d’arte diffusa a cielo aperto, sempre accessibile e visitabile; quella di Mezzomerico viene dedicata in particolare all’importante ruolo che la donna ha avuto, e ha tutt’oggi, in agricoltura, in un luogo dove infatti il lavoro della terra e le attività nei campi è ancora fortemente presente, e spesso guidata da mani femminili.

Prendendo poi la strada che esce dal centro storico e conduce verso le colline, si incontra la Cappella della Madonna delle Vigne, da cui passa una tappa del Sentiero Novara e, immersi in un panorama unico di casotti e filari d’uva, raggiungiamo Suno, annoverata tra le Città del Vino. Una piccola deviazione dalla via Mottoscarone ci porta all’Osservatorio Astronomico “G. Galilei”,sorto, in località Mötziflon,su iniziativa di un gruppo di appassionati; qui si svolgono ricerche e campagne di sorveglianza dei movimenti orbitali degli asteroidi (info@osservatoriogalilei.com). Il borgo fu importante insediamento in epoca romana e nel Medioevo, e risale all’XI secolo la prima testimonianza dell’esistenza di un villaggio fortificato, possesso dei Da Suno, che qualche secolo dopo mutarono il nome in Della Porta Da Suno. In centro si può visitare la Parrocchiale della Santissima Trinità, sorta nel Settecento su un edificio quattrocentesco, con un pronao d’acceso caratterizzato dalle statue di San Gaudenzio, San Lorenzo, San Genesio da Arles e San Genesio il Mimo. Nella parte alta del paese si erge il Castello dei Della Porta, il cui aspetto attuale si deve a una ristrutturazione ottocentesca; interessante il parco ben piantumato che lo circonda. Uscendo da Suno in direzione Vaprio d’Agogna sull’antica Via Francisca, si incontra la Pieve di San Genesio già menzionata nell’XI secolo. Ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli, al suo interno sono conservati, oltre all’altare, anche un pregevole affresco e l’antica tomba dei Della Porta.

A Suno, e nella vicina Mezzomerico, si produce l’Uva Fragola Isabella Precoce, riconosciuta come De.C.O. Sono poi numerosi gli itinerari di turismo equestre che si snodano tra i boschi, i vigneti e i sentieri del paese.

Se hai bisogno di maggiori informazioni o suggerimenti per altri itinerari, contatta

Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara

Tel. 0321.394059

info@turismonovara.itwww.turismonovara.it

Crediti Fotografici: (Archivio Museo Civico Archeologico “C.G. Fanchini” di Oleggio; Archivio MAR “P.A. Mozzetti” di Oleggio; Fabrizio Petrillo; Federico Barra; Paolo Migliavacca; Carlo Sguazzini; Giorgio Perottino; Federica Beretta; Andrea Carini)

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata