“…Anche quando vado nelle altre città, una delle cose che mi piace fare è guardare le case. Che bello sarebbe fare un film fatto solo di case…” Sono le parole di Nanni Moretti in “Caro diario”, film-culto per i morettiani D.O.C. quale io sono. Il piano sequenza di Nanni sulla Vespa che percorre le vie di Roma è memorabile. Certamente sarò meno memorabile io che, in primavera e in estate, percorro in bicicletta, in lungo e in largo le vie di Novara e guardo le case. Ma non fa niente, ve lo racconto lo stesso.

A Novara ci sono tante case, è una città piuttosto estesa per il numero di abitanti e le strade sono tante, le case pure. Le avete mai guardate le case di Novara? Non sono molto diverse tra loro; ci sono i palazzi del centro (ma sono quelli che mi interessano meno, forse perché ci abito), ci sono i palazzi del semi-centro per me già più interessanti, poi ci sono le case delle periferie. Questo è il mio vero terreno di caccia; ad un “house-watching” non aveva ancora pensato nessuno delle persone che conosco, ma appunto ci avevano pensato Nanni Moretti in “Caro Diario”, Alfred Hitchock” ne “La finestra sul cortile” (ma più che la casa osservava i suoi abitanti), Wim Wenders ne “Il cielo sopra Berlino” e Mr. Woody Allen nella sequenza iniziale di “Manhattan”.

 

 

Insomma sono in buona compagnia, dovrei solo comprare una macchina da presa, ma per il momento mi limito a guardare. Pannelli solari, porte basculanti, ringhiere, balconi, abbaini, garages, attrezzi, vasi di fiori, orti, tapparelle, condizionatori, serre, tende per il sole, armadietti, macchine taglia erba, biciclette, moto, motorini, scooter, piscine di plastica, canestri per il basket fissati al muro, madonnine, cassette delle lettere, bottoniere, campanelli, dondoli, nani, pompe dell’acqua, impalcature, camini…

Il repertorio è molto vasto, ma non infinito. Nelle case di Novara si vedono sempre gli stessi oggetti; forse anche in quelle di Ancona o di Brescia. Mi piace guardare le case. Non riesco ad immaginare la vita dei loro abitanti e nemmeno voglio immaginarla, mi piace solo guardare e basta, nei pomeriggi d’estate, in giro in bicicletta…

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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Guardare le case

“…Anche quando vado nelle altre città, una delle cose che mi piace fare è guardare le case. Che bello sarebbe fare un film fatto solo di case…” Sono le parole di Nanni Moretti in “Caro diario”, film-culto per i morettiani D.O.C. quale io sono. Il piano sequenza di Nanni sulla Vespa che percorre le vie di Roma è memorabile. Certamente sarò meno memorabile io che, in primavera e in estate, percorro in bicicletta, in lungo e in largo le vie di Novara e guardo le case. Ma non fa niente, ve lo racconto lo stesso.

A Novara ci sono tante case, è una città piuttosto estesa per il numero di abitanti e le strade sono tante, le case pure. Le avete mai guardate le case di Novara? Non sono molto diverse tra loro; ci sono i palazzi del centro (ma sono quelli che mi interessano meno, forse perché ci abito), ci sono i palazzi del semi-centro per me già più interessanti, poi ci sono le case delle periferie. Questo è il mio vero terreno di caccia; ad un “house-watching” non aveva ancora pensato nessuno delle persone che conosco, ma appunto ci avevano pensato Nanni Moretti in “Caro Diario”, Alfred Hitchock” ne “La finestra sul cortile” (ma più che la casa osservava i suoi abitanti), Wim Wenders ne “Il cielo sopra Berlino” e Mr. Woody Allen nella sequenza iniziale di “Manhattan”.

 

 

Insomma sono in buona compagnia, dovrei solo comprare una macchina da presa, ma per il momento mi limito a guardare. Pannelli solari, porte basculanti, ringhiere, balconi, abbaini, garages, attrezzi, vasi di fiori, orti, tapparelle, condizionatori, serre, tende per il sole, armadietti, macchine taglia erba, biciclette, moto, motorini, scooter, piscine di plastica, canestri per il basket fissati al muro, madonnine, cassette delle lettere, bottoniere, campanelli, dondoli, nani, pompe dell’acqua, impalcature, camini…

Il repertorio è molto vasto, ma non infinito. Nelle case di Novara si vedono sempre gli stessi oggetti; forse anche in quelle di Ancona o di Brescia. Mi piace guardare le case. Non riesco ad immaginare la vita dei loro abitanti e nemmeno voglio immaginarla, mi piace solo guardare e basta, nei pomeriggi d’estate, in giro in bicicletta…

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.