Meno lettori, meno elettori: un’identica crisi 

Non ci sono così pochi elettori in Italia dal 1946 come nell’anno che si sta chiudendo: meno del 45% nelle ultime elezioni regionali e, anche nel nostro piccolo per le elezioni dei portavoce di quartiere, non ci sono stati mai così pochi lettori di quotidiani nell’ anno in cui quasi ogni giorno in Italia ha chiuso un’edicola.

La democrazia in Italia è cresciuta con il suffragio universale finalmente aperto alle donne e poi anche ai diciottenni, dopo la dittatura fascista, che aveva chiuso molti giornali e imposto cosa e come scrivere a quelli aperti, in un lunghissimo periodo di pace. 

Un periodo che ha coinciso con la fine dell’analfabetismo di massa e con il boom della stampa quotidiana e dei rotocalchi, tanti nuovi giornali di tutte le tendenze. 

Oggi che la pace sembra in pericolo la figura del cittadino elettore e lettore sembra stia scomparendo via via che le nuove generazioni non leggono i quotidiani e non vanno a votare.

Un’identica crisi? É la crisi delle istituzioni democratiche elettive in cui sempre meno i cittadini hanno fiducia e in cui si sentono coinvolti e la crisi degli organi di informazione a cui i cittadini preferiscono la lettura dei titoli su Internet e dei social sempre all’insegna del sensazionalismo e della polarizzazione degli estremi.

Una crisi certamente di credibilità, i politici sempre meno appaiono appassionati del bene comune e più preoccupati degli interessi particolari e i giornalisti non abbastanza indipendenti per raccontare la realtà. 

Una crisi di un settore come quello editoriale che corrisponde alla de-industrializzazione del nostro Paese, con la fine delle grandi fabbriche e del mondo sociale e politico che rappresentavano a favore della polverizzazione del lavoro sempre più individuale.

Fuori dal mondo dei lettori e degli elettori c’è però solo il mondo delle autocrazie in cui uno solo decide ciò che è giusto scrivere e il voto serve al massimo per acclamarlo.

Un mondo nuovo in cui anche a chi non piace più votare e comprare i giornali non credo vorrebbe vivere la restante parte dei suoi anni. 

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Immagine di Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.