Devo ammettere onestamente che l’intervento del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al congresso di Forza Italia mi ha impressionato e non in positivo. Mentre non ci troverei niente di male se Sbarra, dimettendosi da segretario, si candidasse nelle liste di FI alle prossime Europee, la Cisl ha sempre visto un largo pluralismo di opzioni politiche al suo interno , ho trovato troppo stonato, rispetto alle rivendicazioni di grande autonomia, un eccessivo appiattimento del leader cislino su Forza Italia.
Mi sembra però che la risposta della Cgil che si appresta a presentare dei referendum abrogativi su questioni del lavoro aumenti solo la troppa confusione di ruoli fra politici e sindacati.
Nel merito ha ragione la Cgil, la normativa sui licenziamenti individuali e quella sugli appalti sono leggi sbagliate ed ingiuste ma non credo che il ruolo dei Sindacati debba essere di scendere sul piano politico contro i Governi e, ovviamente, nemmeno a favore dei Governi.
Mi limito a registrare che se dei progressi veri i lavoratori hanno potuto fare, ad esempio nei nuovi lavori come i rider che ci portano pizze e spesa a casa, lo devono piuttosto ai giudici che ai sindacati.
In campi come la sicurezza del lavoro e la logistica ci sarebbe tanto bisogno di sindacati uniti e forti e anche duri perché nessuno ti regala niente.
Mi sembra che qualcuno pensi di poter recuperare il tanto terreno perduto sul fronte dei diritti e delle lotte: va usata questa parola che è diventata desueta, spostando la mobilitazione dei lavoratori sul piano politico ed elettorale ma potrebbe essere solo tempo perso , inutile e fuorviante e forse i lavoratori si attendono altro anche se mi rendo conto che è sempre più difficile.







