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Sebastião Salgado inaugura Scarabocchi a Novara

Sarà il fotografo brasiliano l'ospite d'onore del festival ideato da Doppiozero e Fondazione Circolo dei lettori

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Sarà Sebastião Salgado, considerato il più grande fotografo documentarista contemporaneao, a inaugurare l’edizione di quest’anno di “Scarabocchi, il mio primo festival”, ideata da Doppiozero e Fondazione Circolo dei lettori. E lo farà martedì 7 settembre alle 21 in diretta streaming sul canale appositamente creato dal Circolo per il festival con un dialogo dal titolo “Dalla mia Terra alla Terra” insieme al critico d’arte Luca Beatrice. L’appuntamento è pensato in occasione della sua mostra Amazônia prodotta dal Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma in collaborazione con Contrasto e curata da Lélia Wanick-Salgado, dal 1 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022: prima tappa in Italia, con più di 200 opere che immergono nell’universo amazonico mettendo insieme le impressionanti fotografie di Salgado con i suoni concreti della foresta.

Ecologia e sostenibilità sono, infatti, le parole chiave che accompagnano l’edizione, intreccio di laboratori, esperienze e lezioni suddivise secondo le parti che compongono l’albero: le radici, per imparare a lavorare il legno ed entrare in contatto con la terra; il tronco e i rami, per parlare di crescita e innescare un proficuo dialogo tra diverse generazioni; la chioma, ultima estremità dell’albero, composta da foglie tutte diverse tra loro, come siamo diversi noi, differenti ma uniti nell’immaginare il futuro. Ma Scarabocchi vuole anche assecondare il movimento dell’albero e regalare tre giorni per concedersi un tempo lento, buono per fermarsi, riflettere e rigenerarsi. Punto di partenza sempre lo scarabocchio, filo ingarbugliato che unisce la nostra parte adulta a quella bambina, intreccio libero e irriverente, generatore di mondi fantasiosi e ricchi di significati inattesi.

Quest’anno il festival animerà anche il Parco di Sant’Andrea con il programma riservato alle scuole primarie della città, giovedì 16 e venerdì 17 settembre.

«Grandi e piccini, saremo un po’ tutti come Biagio, a Scarabocchi quest’anno: il protagonista dell’indimenticabile “Il Barone Rampante” di Italo Calvino, forse il romanzo di tutta la letteratura italiana più capace di unire lettori d’ogni età. Guardare il mondo da un albero, attraverso tutti gli alberi del mondo, sarà un’avventura stupenda – commenta Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori -. Perché l’albero è vita nel senso più pieno e profondo, dalle radici che sono memoria alle foglie che segnano lo slancio verso il cielo e il futuro. Sarà un’edizione del festival più allegra che mai, più piena di colori, speranze, divertimento».

JI due grandi temi che hanno occupato i nostri pensieri e le nostre immaginazioni in questo anno e mezzo di pandemia: il corpo e la Natura – afferma Marco Belpoliti, curatore di Scarabocchi. Il mio primo festival -. Il corpo perché erano i nostri corpi di bambini e di adulti erano esposti al rischio del contagio, della malattia e persino della morte. Poi subito dopo il pensiero è andato alla Natura intorno a noi, alle nostre città inquinate, all’aria che respiravamo, al bisogno di ritrovare un equilibrio con tutto ciò che non è un prodotto dell’uomo e del suo lavoro. La Natura, di cui siamo parte, ha nell’albero un simbolo infantile intramontabile ed eterno. Così dopo l’anno scorso, in cui abbiamo concentrato sul tema del corpo la nostra attenzione nei laboratori del festival, quest’anno ci concentriamo invece su questo tema. L’incontro con Salgado, grande fotografo del lavoro umano e della Natura diventa un momento di preparazione al festival di Novara».

«La terra e gli alberi che la compongono, l’ambiente che ci circonda, l’ecologia e la sostenibilità: sono i temi che verranno affrontati nel prossimo Festival Scarabocchi, appuntamento ormai entrato nella programmazione delle iniziative rivolte soprattutto ai più piccoli e finalizzate a stimolare la loro creatività e le loro idee sui vari temi proposti – dichiara – il sindaco di Novara Alessandro Canelli -. Dopo un anno molto difficile, questa edizione torna in presenza, nel grande cortile del Broletto che, come da tradizione, ospita il Festival promosso dal Circolo dei lettori in un contesto all’aperto che raccoglierà la vivacità dei tanti partecipanti, ormai diventati fedelissimi di questo evento. Un’iniziativa che, anche tramite il gioco e il disegno, ogni anno non manca di lanciare messaggi importanti su argomenti che fanno parte della vita di tutti noi. E l’ambiente costituisce, oggi, una delle priorità su scala mondiale sulla quale è necessaria un’azione forte di sensibilizzazione e di coscienza, nel rispetto di se stessi e delle città o paesi in cui si vive. Un ringraziamento, come sempre, va al Circolo dei lettori, una Fondazione che, nonostante i duri mesi trascorsi all’insegna di chiusure e restrizioni, ha proseguito nella sua attività quotidiana, seppur reinventandosi attraverso nuovi metodi di comunicazione con il pubblico, senza mai arrendersi. Realtà come questa e come tante altre della città costituiscono una vera ricchezza per i nostri territori e le nostre comunità».

Scarabocchi è un progetto di Doppiozero e Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con il Comune di Novara, il sostegno di Regione Piemonte.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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