“L’Italia dei primi Italiani”: al castello di Novara la nuova mostra di Mets Percorsi d’Arte

Dal 1° novembre un viaggio tra 70 capolavori dell’Ottocento e del primo Novecento. L'esposizione rientra nel programma culturale di Milano Cortina 2026

Il format è ormai consolidato, ma le novità non mancano. Puntuale come ogni autunno, torna al castello di Novara la grande mostra promossa da Mets Percorsi d’Arte, l’associazione che da otto anni porta in città esposizioni di altissimo livello dedicate alla pittura dell’Ottocento.

La settima edizione, visitabile dal 1° novembre al 6 aprile, si intitola “L’Italia dei primi Italiani. Ritratto di una nazione appena nata” e racconta, attraverso 70 capolavori provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, la nascita e l’evoluzione dell’Italia unita, dal 1860 al terzo decennio del Novecento. Come sempre, la mostra è curata da Elisabetta Chiodini e realizzata in collaborazione con il Comune di Novara e la Fondazione Castello.

Un percorso che attraversa le grandi trasformazioni politiche, economiche, culturali e sociali che hanno accompagnato la costruzione dell’identità nazionale, restituendo il volto di un Paese giovane, diviso e insieme proiettato verso la modernità.

«Cerchiamo di far conoscere artisti di altissimo livello ma poco noti o ingiustamente dimenticati – spiega Paolo Tacchini, presidente di Mets –. Negli ultimi anni c’è stata una rivalutazione della pittura dell’Ottocento che continua ad affascinare il pubblico per la sua immediatezza e per la qualità delle opere. È un periodo storico straordinario, in cui l’arte ha saputo raccontare la transizione verso il mondo moderno».

Rispetto alle passate edizioni, la mostra di quest’anno non si concentra su una singola corrente pittorica, ma costruisce un affresco corale dell’Italia postunitaria. «Lo spunto – aggiunge Tacchini – è arrivato dalle prossime Olimpiadi di Cortina: l’esposizione rientra nel programma culturale di Milano Cortina 2026 e ci è sembrato bello proporre un progetto che racconti la nostra storia a un pubblico internazionale. Negli anni scorsi abbiamo avuto diversi visitatori stranieri e quest’anno potrebbero essere ancora di più. È un modo per divulgare l’Ottocento italiano e offrire anche ai visitatori dall’estero una chiave di lettura del nostro passato».

Il percorso espositivo è arricchito da un testo in catalogo dello scrittore e storico novarese Marco Scardigli che accompagna il visitatore nella lettura delle opere e del contesto storico.

Tra le novità più significative, anche un prestito reciproco tra Mets e la Pinacoteca di Bari: da qui partirà Westminster di Giuseppe De Nittis, già esposto al castello in una passata edizione, mentre arriverà a Novara In Corte d’Assise di Francesco Netti, dipinto iconico che ritrae l’udienza di un celebre processo dell’epoca e simbolo della collezione barese.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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“L’Italia dei primi Italiani”: al castello di Novara la nuova mostra di Mets Percorsi d’Arte

Dal 1° novembre un viaggio tra 70 capolavori dell’Ottocento e del primo Novecento. L’esposizione rientra nel programma culturale di Milano Cortina 2026

Il format è ormai consolidato, ma le novità non mancano. Puntuale come ogni autunno, torna al castello di Novara la grande mostra promossa da Mets Percorsi d’Arte, l’associazione che da otto anni porta in città esposizioni di altissimo livello dedicate alla pittura dell’Ottocento.

La settima edizione, visitabile dal 1° novembre al 6 aprile, si intitola “L’Italia dei primi Italiani. Ritratto di una nazione appena nata” e racconta, attraverso 70 capolavori provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, la nascita e l’evoluzione dell’Italia unita, dal 1860 al terzo decennio del Novecento. Come sempre, la mostra è curata da Elisabetta Chiodini e realizzata in collaborazione con il Comune di Novara e la Fondazione Castello.

Un percorso che attraversa le grandi trasformazioni politiche, economiche, culturali e sociali che hanno accompagnato la costruzione dell’identità nazionale, restituendo il volto di un Paese giovane, diviso e insieme proiettato verso la modernità.

«Cerchiamo di far conoscere artisti di altissimo livello ma poco noti o ingiustamente dimenticati – spiega Paolo Tacchini, presidente di Mets –. Negli ultimi anni c’è stata una rivalutazione della pittura dell’Ottocento che continua ad affascinare il pubblico per la sua immediatezza e per la qualità delle opere. È un periodo storico straordinario, in cui l’arte ha saputo raccontare la transizione verso il mondo moderno».

Rispetto alle passate edizioni, la mostra di quest’anno non si concentra su una singola corrente pittorica, ma costruisce un affresco corale dell’Italia postunitaria. «Lo spunto – aggiunge Tacchini – è arrivato dalle prossime Olimpiadi di Cortina: l’esposizione rientra nel programma culturale di Milano Cortina 2026 e ci è sembrato bello proporre un progetto che racconti la nostra storia a un pubblico internazionale. Negli anni scorsi abbiamo avuto diversi visitatori stranieri e quest’anno potrebbero essere ancora di più. È un modo per divulgare l’Ottocento italiano e offrire anche ai visitatori dall’estero una chiave di lettura del nostro passato».

Il percorso espositivo è arricchito da un testo in catalogo dello scrittore e storico novarese Marco Scardigli che accompagna il visitatore nella lettura delle opere e del contesto storico.

Tra le novità più significative, anche un prestito reciproco tra Mets e la Pinacoteca di Bari: da qui partirà Westminster di Giuseppe De Nittis, già esposto al castello in una passata edizione, mentre arriverà a Novara In Corte d’Assise di Francesco Netti, dipinto iconico che ritrae l’udienza di un celebre processo dell’epoca e simbolo della collezione barese.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore