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«Con La Cenerentola riportiamo al Coccia la grande tradizione dell’opera italiana»

La regista Teresa Gargano racconta lo spettacolo inaugurale in scena il 20 gennaio. Sul podio Antonino Fogliani. Cast di giovani che affianca cantanti di esperienza

«Con La Cenerentola riportiamo al Coccia la grande tradizione dell’opera italiana». L’ha detto Teresa Gargano, la regista dello spettacolo inaugurale della nuova stagione del Teatro Coccia in programma il prossimo 20 gennaio in occasione delle festività di San Gaudenzio.

«Dopo due anni in cui il Teatro non hanno potuto mettere in scena grandi opere, con La Cenerentola di Rossini torniamo alla tradizione – ha proseguito Gargano -. Il pubblico lo capirà anche solo guardando le scene: saremo legati al libretto con tre cambi ogni atto, tutti fatti a mano grazie all’enorme lavoro dietro le quinte».

«Il pubblico si aspetta un ritorno alla tradizione – ha continuato la regista – dunque questa Cenerentola sarà ambientatata nel 1850, nel pieno dello sfarzo ottocentesco; mi sono ispirata alla Traviata di Zeffirelli ma anche all’ambientazione della principessa Sissi facendo rivivere la favola di Cenerentola. Ci sarà un esubero di tradizione, ma credo ce ne sia bisogno anche per far conoscere ai giovani che cos’è l’opera: la bellezza di vivere quello che è lontano da noi e che non necessariamente deve essere contemporaneizzato».

La direttrice del Coccia, Corinne Baroni, ha invece ricordato che «l’unica vera apertura di stagione che ho potuto seguire è stata quella con Ernani, due anni fa, con il recupero dell’allestimento storico di Francesco Zito. Con Cenerentola metteremo in atto la stessa operazione (scene firmate dall’artista Ferruccio Villagrossi e realizzate da Sormani Cardaropoli, ndr) senza però dimenticare che il Coccia è stato definito come il Teatro dell’innovazione».

Sul podio d’orchestra Antonino Fogliani che a Novara aveva diretto a settembre il concerto di apertura autunnale con la sinfonica della Rai: «La Cenerentola è la mia opera fortunata che nel 2000 ha aperto la mia carriera. Un musica che ho fatto tante volte, ma questa credo che avrò il massimo che il teatro possa darmi».

Un cast di giovani che affianca cantanti di esperienza. Debuttano il ruolo il giovane studente dell’Accademia della Scala, il mezzosoprano Mara Gaudenzi nei panni di Angelina; il basso Francesco Leone Alidoro; Chuan Wang, impegnato in una carriera internazionale, apprezzato all’ultimo Rossini Opera Festival e prossimamente sul palco de La Scala; è Don Ramiro; il mezzosoprano Caterina Dellaere, una dei molti talenti emersi dall’Accademia AMO, debutta il ruolo di Tisbe; infine Il ruolo di Clorinda è interpretato dal soprano in costante ascesa Maria Eleonora Caminada. Da contraltare a tante giovani voci due baritoni affermati di fama internazionale Simone Alberghini nel ruolo di Don Magnifico ed Emmanuel Franco in quello di Dandini.

L’opera andrà in scena giovedì 20 alle 20.30 e domenica 23 alle 16. Biglietti da 22 a 50 euro in biglietteria oppure on line QUI. Salvo diverse disposizioni, la capienza è al 100%.

Con l’inizio del nuovo anno il Teatro Coccia inaugura anche una nuova sezione del proprio sito: il Sipario Virtuale, raggiungibile all’indirizzo https://www.fondazioneteatrococcia.it/sipario-virtuale.html, in continuo aggiornamento, per approfondire gli spettacoli in cartellone, conoscere curiosità di teatro e territorio, dialogare con i più giovani, seguire le presentazioni, guardare o riguardare gli spettacoli nati per lo streaming: giovedì 13, venerdì 14, martedì 18 e mercoledì 19 Gennaio alle 19.30 sono in programma quattro speciali interviste, a cura di Luca Baccolini, ad alcuni dei protagonisti dell’allestimento.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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