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Cinema Teatro Sant’Andrea festeggia i 90 anni di attività

Due serate già sold out per raccontare la propria storia. E poi altri cinque appuntamenti fino a dicembre

Una grande festa per i 90 anni. Oggi, venerdì 24, e domani, sabato 25 settembre, il Cinema Teatro Sant’Andrea celebra un traguardo importante: due serate (inizio alle 21), già sold out, per festeggiare la propria storia, raccontando quello che è successo in questi 90 anni. In programma intermezzi musicali e teatrali ed esibizioni di danza affidati a “Canto io”, “RossoLab”, “Il cerchio della vita”, compagnia “C’era l’Acca” e compagnia “Tanto di Cappello Teatro” con regia e narrazione di Luca Brustia, regia tecnica di Stefano Taccucci. Sarà anche l’occasione per inaugurare il nuovo impianto audio e luci: l’attrezzatura permette di registrare dal vivo tutti gli spettacoli e mandarli in onda in diretta, via streaming o Facebook. Ai nastri di partenza la nuova stagione che dal 9 ottobre al 18 dicembre proporrà 6 date tra spettacoli di prosa ed eventi musicali. In questa prima parte della stagione non sarà possibile fare abbonamenti. Ecco qualche anticipazione sul cartellone.

Sabato 9 ottobre Marianna Valloggia in scena con un omaggio a Mia Martini: i brani di Mia Martini hanno sempre raccontato storie di vita. Attraverso la voce magnetica di Marianna Valloggia, gli spettatori verranno accompagnati in uno spettacolo confidenziale che vuole essere un punto di vista personale ed emotivo per approfondire parole e testi di una delle più grandi interpreti italiane.

Sabato 23 ottobre in programma uno spettacolo musicale in via di definizione.

Sabato 6 novembre “Tanto di Cappello Teatro” presenta “Il Don Chisciotte”: per la rappresentazione teatrale del capolavoro di Cervantes il testo è stato adattato alle esigenze della compagnia, rendendolo più sintetico e scorrevole, senza perdere le caratteristiche dei personaggi principali e il senso della storia ironica e fiabesca di Don Chisciotte. Scritta da Salvatore Aquilino, parla di un Don Chisciotte che fa ingenuamente ridere, come si fa con gli spropositi e le invenzioni dei bambini. È un personaggio comico, ma è anche tragico nella sua solitudine. Solo uno lo capisce: Sancio Panza. Che lo salva nell’unico modo possibile, lasciandolo libero di essere se stesso.

Sabato 20 novembre “Tra Liga e realtà” (acoustic live), tributo a Ligabue: la cover band ha avuto l’onore di portare anche all’estero questo omaggio al cantautore di Correggio. Per il fondatore Luca Carrus si tratta di un’esigenza, un bisogno di cantare i suoi brani, per la sua forte passione.
Aiutato da una timbrica e fisicità molto vicine all’originale, il percorso per essere il frontman di un tributo a Ligabue era tracciato da tempo.

Sabato 4 dicembre la compagnia “C’era l’Acca” mette in scena “Quando Massimo è…”, omaggio a Troisi e alle colonne sonore di Pino Daniele. Insieme al musicista e interprete Gennarojazz, il gruppo teatrale presenta la produzione per l’anno 2020, frutto di una proficua e sinergica collaborazione tra il mondo del teatro amatoriale e quello della canzone napoletana d’autore. Nasce così un lavoro decisamente innovativo e spumeggiante, che ripercorre la storia del primo Massimo Troisi, quello delle esperienze cabarettistiche con il gruppo de “La Smorfia”, accompagnata dalle splendide musiche del grande Pino Daniele che ha composto struggenti e indimenticabili colonne sonore per i film dell’attore napoletano.

Sabato 18 dicembre il cartellone si chiude con la compagnia “L’Arcano” protagonista sul palco con il testo di Aldo de Benedetti “L’armadietto cinese”, regia di Maria Teresa Meardi. La pièce rappresenta un esempio di quel genere teatrale, molto in voga nel periodo antecedente la Seconda Guerra Mondiale, denominato commedia borghese. È la gelosia il pungolo che dà vita a tutta l’azione, un divertente alternarsi di insinuazioni e smentite, allusioni e giustificazioni, timori crescenti e momenti di sollievo. La trama. Si vende all’asta l’armadietto appartenuto a un playboy, il Conte Marini. Due signore, Francesca Pieri e Laura Varalli, cercano di comprarlo, pensando che contenga le lettere d’amore che loro stesse avevano scritto al Conte.Nella messinscena si sottolinea quanto il testo sia sorridente ma non superficiale, ironico nei confronti di una società borghese ricca di denaro, ma spiritualmente povera. La scelta di collocare l’ambientazione e i personaggi in un luogo non connotato temporalmente permette di dare una lettura più vicina ai nostri tempi, quasi una “situation comedy” televisiva, pur cercando di mantenere intatta la vena intimista caratteristica di De Benedetti.

Consultare il sito del teatro (www.cinemapernate.it) per eventuali aggiornamenti e/o prevendita posti.

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