Confagricoltura Piemonte: «Timori per le coltivazioni: se non arriveranno le piogge si perderà l’intero raccolto»

Le prossime settimane saranno fondamentali per la l'evoluzione delle coltivazioni estive, foraggere, mais e riso in particolare

Nonostante i forti temporali di questa mattina, con alcuni danni localizzati, tra Torinese occidentale, Canavese, Biellese e Alto Vercellese, la situazione di siccità che sta vivendo il Piemonte desta forti apprensioni nel mondo agricolo.

“Nelle campagne – chiarisce il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – sta terminando la raccolta dell’orzo ed è iniziata quasi ovunque la trebbiatura del grano: i primi riscontri sono solo parzialmente positivi”.

In generale, un po’ in tutto il Piemonte, le produzioni sono complessivamente inferiori a quelle dello scorso anno, che erano già più basse della media degli anni precedenti. Per quanto riguarda l’orzo la siccità dell’inverno e della primavera ha ridotto l’accestimento delle piantine; il cereale è rimasto con una taglia molto bassa, con una produzione di paglia scarsa (meno del 50%) e una riduzione della granella, con punte del 30-35% inferiori alla media.

Le trebbiature del grano – evidenziano i servizi tecnici di Confagricoltura Piemonte – sono iniziate da pochi giorni, con le prime produzioni che in alcuni areali sono buone, mentre nei terreni più magri e meno freschi appaiono insoddisfacenti.

“Alcune imprese agricole ben attrezzate – ha spiegato Cristina Bagnasco, direttore di Confagricoltura Alessandria – hanno effettuato un intervento di soccorso con pivot nelle aree di pianura e qualche precipitazione nel mese di aprile ha aiutato a contenere danni da siccità. La preoccupazione adesso è per le coltivazioni estive”.

Lo stato sanitario di orzo e grano è ottimo; i costi di produzione sono forte in aumento: i prezzi, seppur maggiormente remunerativi dello scorso anno, a causa della riduzione della produzione faticheranno a far raggiungere l’equilibrio economico alle imprese. 

«Il rincaro dei fertilizzanti in primis e del gasolio incideranno sui costi di produzione: aumentano le spese per le lavorazioni e la trebbiatura – ha dichiarato Enrico Allasia – e per fare il calcolo della redditività dovremo attendere qualche settimana, per capire come evolveranno i mercati».

«Le prossime settimane – ha affermato Marco Boggetti, responsabile dell’area tecnica ambientale di Confagricoltura Piemonte – saranno fondamentali per la l’evoluzione delle coltivazioni estive, foraggere, mais e riso in particolare. Se non interverranno precipitazioni significative si registrerà un crollo dei raccolti, con riduzione anche della produzione di fieno del 40 – 45% rispetto alla campagna 2021 per la prolungata siccità invernale e primaverile».

Per il secondo taglio dei fieni la situazione è preoccupante: i prati non irrigabili stanno già seccando, con una quasi totale perdita della produzione. Anche il mais di secondo raccolto presenta i segni dello stress idrico: la coltura è in sofferenza e se la situazione meteorologica attuale persisterà la criticità diventerà irreversibile. Inoltre nelle aree dove non è possibile irrigare la situazione è quasi completamente compromessa, soprattutto nelle zone collinari.

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