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Trenord: individuato il guasto ma intanto monta la polemica dei sindacati

Una rotaia “frastagliata” fra le stazioni Dateo e Porta Vittoria del “passante” di Milano la causa dell'usura delle ruote dei treni che ha provocato uno stop alla circolazione dei treni destinata a prolungarsi, mentre la sigla Orsa chiede la sostituzione della dirigenza dell'azienda dei trasporti

Una rotaia “fortemente usurata” fra le stazioni Dateo e Porta Vittoria sarebbe l’origine del problema che ha costretto Trenord alla chiusura del “passante” ferroviario di Milano nella giornata di sabato, bloccando di fatto la circolazione dei treni lungo cinque linee suburbane, tra cui la S6 che da Novara consente – attraverso l’attraversamento sotterraneo del capoluogo lombardo – di raggiungere le località di Pioltello e Treviglio.


Lo hanno scoperto i tecnici dell’azienda dopo una serie di sopralluoghi. Il problema alla rotaia – che tecnicamente presenta una “frastagliatura” che non dovrebbe avere – ha avuto come diretta conseguenza nelle ultime settimane l’usura più del dovuto del bordo delle ruote di oltre una trentina di treni (è stato calcolato un “consumo” di un millimetro ogni mille chilometri anziché 80 mila), tutti ricoverati in un paio di depositi dove si sta provvedendo alla loro sistemazione. La carenza di materiale viaggiante aveva provocato la soppressione di diverse corse lungo la linea prima del blocco totale della circolazione, decisione che Trenord aveva motivato con l’esigenza “di garantire la sicurezza dei viaggiatori e la salvaguardia dei propri mezzi”.


Come spesso accade in queste circostanze si è assistito nelle ultime ore a un vero e proprio botta e risposta fra la stessa Trenord e Rfi in vista di un ulteriore tavolo tecnico previsto nella giornata di oggi, martedì 26 luglio. A farne le spese sono gli utenti, tra cui molti novaresi che raggiungono quotidianamente i vari punti della città meneghina proprio grazie al “passante”, considerato una valida alternativa al tradizionale Regionale veloce Torino – Milano di Trenitalia. Il disagio è destinato a proseguire, perché per la ripertura della linea, inizialmente anch’essa prevista per oggi, bisognerà attendere ancora: “Più di trenta treni – è stata la spiegazione fornita da Trenord – non si possono sostituire in blocco”, ipotizzando “una ripresa graduale”.


Nel frattempo non sono mancate neppure le polemiche sul fronte sindacale. Per Orsa (Organizzazione sindacati autonomi e di base) “ogni anno ci sono gli stessi problemi: mancanza di personale, malfunzionamento dei sistemi tecnologici, guasti ai climatizzatori e fermi macchina dovuti a guasti vari. Questa estate è scoppiato il caos usura bordini”, arrivando a chiedere di “cambiare la dirigenza di Trenord, totalmente inadeguata”.

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Luca Mattioli

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