Trasportava oro il portavalori preso d’assalto. Trovate le auto usate dai malviventi

Mezzi rubati per il colpo e abbandonati in autostrada. Si parla di un gruppo organizzato di professionisti, almeno otto persone o forse più

Trasportava oro il portavalori che intorno alle 6 di questa mattina, 4 dicembre, è stato preso d’assalto sull’autostrada A4 tra i caselli di Novara Est e Marcallo Mesero, nel territorio di Boffalora (Milano). Un tentativo fallito che non ha provocato né incidenti né feriti, ma che ha mandato il traffico in tilt per ore anche lungo la tangenziale di Novara e la statale fra Trecate e Magenta.

Si tratta di un blindato sul quale viaggiavano due persone, l’autista e un’altra guardia giurata, appartenente alla Battistolli Servizi Integrati di Vicenza, partito dalla provincia di Milano e diretto a Torino.

Per cercare di fermare il mezzo, i malviventi hanno posizionato un tir di traverso sulla carreggiata in direzione Torino e sull’asfalto hanno sparso dei chiodi triangolari allo scopo di bucare gli pneumatici; nell’altro senso di marcia, invece, all’altezza del territorio di Romentino, hanno impiegato un furgone che probabilmente doveva servire per la fuga.

L’autista del blindato è però riuscito a farsi strada nel varco lasciato libero dal tir e ha accelerato: una manovra pericolosa ma in quel momento provvidenziale con la quale ha potuto evitare il blocco. Una volta superato lo sbarramento, il guidatore ha imboccato l’uscita di Novara Est e ha tirato dritto fino alla sede della Polstrada dove ha trovato rifugio ed è stato poi ascoltato insieme al collega.

Non è ancora chiaro se i malviventi abbiano esploso dei colpi, forse in aria, e da quale tipo di armi: il blindato, infatti, risulta intatto e i due occupanti sono rimasti illesi. I rilievi effettuati dalla Scientifica non hanno evidenziato la presenza di bossoli; ora sono alle studio anche le telecamere di videosorveglianza.

Lungo la carreggiata sono state, invece, rinvenute quattro auto abbandonate – è stato poi accertato che fossero rubate – utilizzate dai malviventi per compiere il colpo: si parla di almeno otto persone o forse più, molto probabilmente fuggite a piedi nelle campagne tra Piemonte e Lombardia. Un gruppo organizzato di autentici professionisti che ha studiato come operare con fredda determinazione, senza trascurare il minimo dettaglio. Resta, infatti, l’interrogativo su come i malviventi fossero a conoscenza del contenuto del blindato e dell’ora esatta in cui era previsto il transito in autostrada. Sul caso sta indagando la questura di Novara coordinata dalla procura di Milano competente per territorio. Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi.

L’autostrada è stata subito chiusa in entrambe le direzioni dallo svincolo per l’A26 fino al casello di Marcallo Mesero. Dalla tarda mattinata le pattuglie della Stradale hanno poi iniziato a far defluire il flusso di mezzi verso le uscite più vicine e solo nel pomeriggio la circolazione è tornata alla normalità.

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Cecilia Colli

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trasportava oro il portavalori preso d’assalto. Trovate le auto usate dai malviventi

Mezzi rubati per il colpo e abbandonati in autostrada. Si parla di un gruppo organizzato di professionisti, almeno otto persone o forse più

Trasportava oro il portavalori che intorno alle 6 di questa mattina, 4 dicembre, è stato preso d’assalto sull’autostrada A4 tra i caselli di Novara Est e Marcallo Mesero, nel territorio di Boffalora (Milano). Un tentativo fallito che non ha provocato né incidenti né feriti, ma che ha mandato il traffico in tilt per ore anche lungo la tangenziale di Novara e la statale fra Trecate e Magenta.

Si tratta di un blindato sul quale viaggiavano due persone, l’autista e un’altra guardia giurata, appartenente alla Battistolli Servizi Integrati di Vicenza, partito dalla provincia di Milano e diretto a Torino.

Per cercare di fermare il mezzo, i malviventi hanno posizionato un tir di traverso sulla carreggiata in direzione Torino e sull’asfalto hanno sparso dei chiodi triangolari allo scopo di bucare gli pneumatici; nell'altro senso di marcia, invece, all'altezza del territorio di Romentino, hanno impiegato un furgone che probabilmente doveva servire per la fuga.

L’autista del blindato è però riuscito a farsi strada nel varco lasciato libero dal tir e ha accelerato: una manovra pericolosa ma in quel momento provvidenziale con la quale ha potuto evitare il blocco. Una volta superato lo sbarramento, il guidatore ha imboccato l’uscita di Novara Est e ha tirato dritto fino alla sede della Polstrada dove ha trovato rifugio ed è stato poi ascoltato insieme al collega.

Non è ancora chiaro se i malviventi abbiano esploso dei colpi, forse in aria, e da quale tipo di armi: il blindato, infatti, risulta intatto e i due occupanti sono rimasti illesi. I rilievi effettuati dalla Scientifica non hanno evidenziato la presenza di bossoli; ora sono alle studio anche le telecamere di videosorveglianza.

Lungo la carreggiata sono state, invece, rinvenute quattro auto abbandonate - è stato poi accertato che fossero rubate – utilizzate dai malviventi per compiere il colpo: si parla di almeno otto persone o forse più, molto probabilmente fuggite a piedi nelle campagne tra Piemonte e Lombardia. Un gruppo organizzato di autentici professionisti che ha studiato come operare con fredda determinazione, senza trascurare il minimo dettaglio. Resta, infatti, l’interrogativo su come i malviventi fossero a conoscenza del contenuto del blindato e dell’ora esatta in cui era previsto il transito in autostrada. Sul caso sta indagando la questura di Novara coordinata dalla procura di Milano competente per territorio. Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi.

L’autostrada è stata subito chiusa in entrambe le direzioni dallo svincolo per l’A26 fino al casello di Marcallo Mesero. Dalla tarda mattinata le pattuglie della Stradale hanno poi iniziato a far defluire il flusso di mezzi verso le uscite più vicine e solo nel pomeriggio la circolazione è tornata alla normalità.

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