La Regione Piemonte blocca il divieto nazionale di circolazione dei veicoli diesel Euro 5 previsto dal 1° ottobre e promette misure alternative per la qualità dell’aria, «senza ledere il diritto alla mobilità dei cittadini». Il divieto, che secondo le direttive nazionali sarebbe entrato in vigore tra meno di due mesi, viene rinviato al 2026 e limitato solo alle città con oltre 100 mila abitanti, che in Piemonte sono Torino e Novara. Intanto, la Regione rivendica di «salvare 307 mila veicoli» tra auto private e mezzi commerciali.
A oggi, Torino è la città più impattata con 134.197 veicoli Euro 5 ancora circolanti (46.729 solo nel Comune). Seguono Cuneo (59.915), Novara (30.000), Alessandria (25.306), Asti (14.746), Biella (13.627), Vercelli (12.985) e il Verbano-Cusio-Ossola (11.995).
«La Regione Piemonte – ha dichiarato il presidente Alberto Cirio – avvierà da subito una revisione del Piano per la qualità dell’aria attraverso una task force composta da tecnici, esperti e rappresentanti istituzionali, con il supporto scientifico di Arpa Piemonte». L’obiettivo: sviluppare misure più efficaci per il contenimento degli inquinanti atmosferici, puntando su tecnologie, incentivi e soluzioni strutturali che non penalizzino economicamente famiglie e imprese.
Secondo l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati (in foto), «abbiamo avviato un percorso unico a livello nazionale ed europeo, per superare le misure più penalizzanti e individuare soluzioni innovative nei settori della mobilità, della chimica verde, del riscaldamento domestico e dell’agricoltura sostenibile».
La nuova Struttura speciale regionale coinvolgerà le direzioni Ambiente, Energia e Territorio, Arpa Piemonte, Politecnico e Università del Piemonte Orientale, Città Metropolitana e Province. Le misure alternative al blocco dei diesel Euro 5 puntano a ridurre le emissioni di ossidi di azoto di 500-700 tonnellate e di polveri sottili di 40-70 tonnellate.
Tra le ipotesi allo studio: Kit di riconversione per l’ibridazione dei motori diesel, da applicare anche ai mezzi pubblici e commerciali; Biocarburanti alternativi, in grado di abbattere fino al 30% delle emissioni senza modificare i motori; Riduzione dell’uso delle centrali turbogas e incremento di fonti rinnovabili, come fotovoltaico e biometano.
Al centro della strategia regionale c’è anche la promozione del trasporto pubblico, con il progetto Piemove: oltre 107 mila universitari under 26 possono già viaggiare gratuitamente su autobus, tram, treni e metropolitane nelle città capoluogo, grazie a un finanziamento regionale da oltre 37 milioni di euro; sul territorio novarese solo sui bus gestiti da Sun. Inoltre, il Bonus TPL per gli abbonamenti annuali è stato potenziato: ora vale 150 euro (anziché 100) ed è esteso anche ai possessori di auto diesel Euro 6.
Il piano prevede anche tecnologie innovative già sperimentate in Europa e Asia: cubi filtranti alimentati a energia rinnovabile, per abbattere polveri e ossidi di azoto in aree trafficate o sensibili (scuole, ospedali); sistemi di nebulizzazione dell’acqua per catturare particolato e gas inquinanti; materiali fotocatalitici integrati in strade e edifici, capaci di degradare agenti nocivi con la luce solare; autostrade intelligenti, con limiti di velocità dinamici e monitoraggio continuo del traffico (come avviene nel Regno Unito o sulla tangenziale di Napoli).
Una risposta
Mancava in effetti una “task-force”, In fondo basta alzare i valori tollerati ed, oplà, il gioco è fatto…