Il dibattito sugli spazi dedicati allo sport a Novara non si ferma. Dopo le prese di posizione di opposizione, società sportive e dell’assessore competente e vicesindaco Ivan De Grandis, arrivano a La Voce anche le osservazioni del sindaco Alessandro Canelli, che vuole chiarire alcuni aspetti legati sia alla programmazione dell’amministrazione, sia a dinamiche interne al mondo sportivo cittadino.
Canelli sottolinea innanzitutto che la pianificazione in tema di impianti è già stata avviata da tempo: «Sono in fase di realizzazione due nuove palestre (via Vasari ed ex Campo Tav), è stato riqualificato il campo di atletica Gorla, sta per partire l’operazione di recupero della piscina del pala Dal Lago destinata anche allo sport per disabili e quella di Vignale per il calcio degli ipovedenti. A breve installeremo tre strutture di calisthenics in aree verdi, abbiamo ottenuto fondi dal Coni per un impianto di skateboard e una nuova piastra sportiva alla Rizzottaglia con annesso campo da basket. Inoltre abbiamo recuperato un’altra palestra nel sotto tribuna dello stadio Piola, inutilizzata da 13 anni, e stiamo lavorando alle palestre degli istituti scolastici, compatibilmente alle risorse a disposizione».
«Tutto questo – ricorda Canelli – è il frutto di una programmazione iniziata tre anni fa, quando in campagna elettorale avevo detto che, dopo scuole e strade, bisognava concentrarsi sui luoghi dello sport». Ma il sindaco mette in evidenza anche un altro nodo, meno strutturale e più organizzativo: il proliferare di società all’interno della stessa disciplina. «Il problema – sottolinea – è che talvolta assistiamo a una frammentazione eccessiva e questo comporta una richiesta moltiplicata di impianti e ore di utilizzo. Non è possibile costruire nuove palestre o nuovi campi da calcio ogni volta che nasce un’associazione».
Per il primo cittadino la sfida, quindi, non è solo infrastrutturale ma anche organizzativa: «Sarebbe auspicabile una maggiore collaborazione e la capacità di fare rete, a beneficio dei giovani e della qualità dello sport in città».
Il tema resta dunque duplice: da un lato l’impegno dell’amministrazione a potenziare e rinnovare l’offerta di impianti, in una situazione che vede l’Italia in fondo alle classifiche europee sul tema, dall’altro la necessità che anche il mondo sportivo novarese sappia fare squadra per ridurre conflitti e sovrapposizioni.