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Slittano al 2023 i lavori di sistemazione della Saletta Albertina

Nella seduta del Consiglio comunale che ha approvato gli equilibri di bilancio la somma stanziata per il previsto intervento all'edificio di largo Costituente è stata “spostata” al prossimo esercizio. Allegra (Pd): «Gli spazi pubblici cittadini sono in condizioni disastrate»

Niente interventi per il recupero e la sistemazione dell’interno della Saletta Albertina. Se ne riparlerà nel 2023. Il sede di equilibrio di bilancio, approvato nel Consiglio comunale di giovedì 21 luglio, la somma originariamente prevista di 50-60 mila euro destinata al rifacimento della pavimentazione e alla tinteggiatura della pareti per rimediare ai danni provocati da un’infiltrazione di acqua è stata dirottata agli interventi del prossimo anno.


A sollevare il problema delle condizioni di particolare degrado dell’interno di uno dei due edifici “gemelli” (l’altro ospita la Fondazione Comunità Novarese, ma presto l’ente si sposterà nella sua nuova sede) un tempo destinati agli uffici del Dazio erano stati diversi cittadini e il tema era giunto anche nell’aula di Palazzo Cabrino attraverso un’interrogazione della minoranza. Da tempo la Saletta Albertina viene utilizzata da enti, associazioni e privati per ospitare mostre, iniziative culturali o anche solo incontri. Però le condizioni di particolare degrado – della pavimentazione e di almeno un paio di pareti per i motivi già indicati – dell’edificio sono ritenute inaccettabili. Qualche artista, oltre ad appendere i quadri, ha dovuto improvvisarsi anche tapezziere e procurasi dei tendaggi per “occultare” il possibile. Nello scorso mese di aprile lo stesso sindaco Alessandro Canelli aveva parlato di un possibile intervento entro l’anno con risorse “recuperabili” in sede di consuntivo, ma per ora tutto è stato rimandato.


Ma quello riguardante la Saletta Albertina è solo uno dei tanti problemi riguardanti gli spazi pubblici presenti in città quasi inutilizzabili. Anzi, per la consigliera comunale del Pd Emanuela Allegra «le sale pubbliche sono veramente un disastro. Come partito abbiamo provato a chiedere l’utilizzo di questi spazi, ma l’unico veramente frequentabile è quello di piazza Sacro Cuore (sede dell’ex CdQ, ndr), che però, essendo oggetto di tante richieste, risulta difficile da prenotare. Poi ce ne sono altre come quella del Torrion Quartara addirittura impraticabili».


Per l’esponente dei “dem” «sul tema che diversi spazi di partecipazione non siano utilizzabili perché in condizioni indecorose, con sporcizia e la presenza di residui dei precedenti fruitori, credo che debba essere fatta una profonda riflessione».

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Luca Mattioli

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