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Sindacati contro l’ospedale Maggiore: «Assunzioni promesse non rispettate». E minacciano lo sciopero

La denuncia arriva in modo unitario dalla funzione pubblica dei sindacati Cgil, Cisl Uil e Nursing Up: «È da marzo che facciamo richieste, ora arrivano le ferie estive»

Assunzioni promesse e concorsi ma indetti, personale allo stremo alla vigilia delle ferie estive. La denuncia arriva in modo unitario dalla funzione pubblica dei sindacati Cgil, Cisl Uil e Nursing Up ponendo il problema del reclutamento del personale all’ospedale Maggiore e un netto miglioramento dell’organizzazione.

«E’ da marzo di quest’anno che le nostre organizzazioni sindacali fanno queste richieste – affermano i quattro segretari -. A seguito all’approvazione del piano triennale di assunzioni, si era concordato che entro luglio dovevano essere assunti 45 infermieri, circa 70 Oss e completare il turn-over di tecnici di radiologia e di laboratorio. Ad oggi non abbiamo graduatorie attive di infermieri, il concorso per Oss terminerà a fine luglio e i concorsi per tecnici non ci sono».

Ad oggi le aziende sanitarie, come l’Asl Vco, che hanno completato i concorsi a tempo indeterminato, svuotano le unità infermieristiche dell’Ospedale Maggiore – proseguono -. Le chiamate per il tempo determinato rimangono vuote e il personale infermieristico e medico, stremato da una organizzazione che in molti casi lascia a desiderare, costretto a rientri dai riposi e da turni pesanti, si licenzia. In queste condizioni sono iniziate, quanto pare a sorpresa per la dirigenza, le ferie estive: gli straordinari, le chiamate in servizio durante i riposi, gli spostamenti di reparto, sono all’ordine del giorno; nei reparti il numero di operatori presenti in servizio diminuisce aumentando il carico di lavoro. È sempre dal mese di marzo che chiediamo un piano ferie che preveda una riorganizzazione dei servizi, che tenga conto del numero reale dei dipendenti presenti e della qualità dell’assistenza per lavorare in sicurezza sia per gli operatori che per l’utenza, piano che ad oggi non ha trovato stabilità e che si modifica di giorno in giorno. Il personale, colpito già da due anni di Covid, stremato per i ritardi e scarsezza di assunzioni, da continui rientri e dal serio rischio di non rispettare i criteri minimi sulla sicurezza, chiede da tempo una riorganizzazione dell’ospedale in grado di rispondere a quella sicurezza verso gli utenti nel diritto alle loro cure, ma oggi la direzione si dimostra sorda alle condizioni di lavoro dei sanitari e alla sicurezza della popolazione che gli stessi devono servire».

«Lo ribadiamo – aggiungono i segretari – non c’è smaltimento di alcuna lista di attesa se non si assume il personale e non lo si mette in condizioni organizzative a svolgere al meglio il loro mestiere. Se non si trovano immediate soluzioni che permettano lo svolgimento delle prestazioni sanitarie nel rispetto della salute e sicurezza e della dignità di vita degli operatori, metteremo in atto tutte le azioni sindacali necessarie alla tutela dei cittadini e del personale».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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