Succede ancora. E a questo punto, più che un episodio isolato, sembra quasi una moda malsana Ieri sera, poco dopo le 19, due ragazzi di 17 e 18 anni, arrivati appositamente da Bollate e da Brescia, hanno pensato bene di trasformare la Cupola di San Gaudenzio in un set fotografico panoramico. Saliti abusivamente fino alla punta del Salvatore a oltre 100 metri di altezza, si sono scattati un selfie che, oltre che un ricordo adrenalinico, è diventata una prova a carico.
A notarli è stata una passante in viale Dante che ha alzato lo sguardo e ha visto due sagome sulla cima dell’edificio simbolo di Novara. La donna ha subito chiamato il 112 e la centrale ha inoltrato la segnalazione alla Polizia locale, che è intervenuta tempestivamente. Gli agenti però non hanno potuto far altro che aspettare il rientro dei due “esploratori urbani”. Uno è stato fermato subito, l’altro ha provato a scappare ma è stato intercettato poco distante. Uno è appena maggiorenne, l’altro ancora minorenne. Entrambi sono stati denunciati a piede libero.
Il percorso? Inquietantemente simile a quello già compiuto in passato da altri: pare siano saliti dal tetto accanto alla Fabbrica Lapidea, quindi sopra la basilica e poi, utilizzando i corridoi all’interno della Cupola normalmente aperti per le visite guidate, hanno raggiunto la vetta.
La mente corre subito al caso dello scorso gennaio, quando il noto climber Dedelate si era intrufolato nella Cupola per scalare in notturna fino in cima, documentando tutto sui social. Questa volta non si tratta di influencer alla ricerca di follower: solo due ragazzi in vena di brividi e incoscienza, ma il rischio non cambia. E nemmeno la domanda: com’è possibile che accedere alla Cupola, senza autorizzazione e senza farsi notare, sembri un’impresa così “semplice”?
Il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore alla Sicurezza Luca Piantanida hanno già espresso preoccupazione via social, criticando duramente il gesto. Ma dietro la giunta indignazione resta il punto nodale: in sei mesi, due intrusioni.
Forse è il caso di passare dal selfie alla serratura. Prima che qualcuno, più che la vetta, raggiunga il pronto soccorso, o peggio l’obitorio…