Domani, 22 maggio, sarà una giornata di mobilitazione per migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità privata e delle Rsa in tutta Italia. Anche da Novara e dal Verbano-Cusio-Ossola partiranno delegazioni per unirsi al presidio regionale organizzato a Torino, davanti alla sede di Aiop Piemonte in corso Vittorio Emanuele II, previsto per le 12.00.
Al centro della protesta il rinnovo dei contratti nazionali, fermi da anni: quello della sanità privata da sette anni, mentre il contratto unico delle Rsa è bloccato da ben tredici anni. Una situazione che i sindacati definiscono “inaccettabile”, denunciando l’assenza di risposte concrete da parte delle associazioni datoriali e delle istituzioni. Dal territorio novarese parteciperanno lavoratrici e lavoratori provenienti da numerose strutture sanitarie, tutte e tutti uniti nel rivendicare diritti fondamentali: adeguamenti salariali, tutele aggiornate, riconoscimento della propria professionalità.
«Garantiamo ogni giorno un servizio pubblico essenziale – si legge nel comunicato sindacale di Fp Cgil – ma restiamo senza contratto e senza risposte. Aiop e Aris continuano a subordinare l’apertura del negoziato alla copertura totale dei costi da parte di governo e regioni, mentre dal ministero della Salute e dalla conferenza delle regioni non arrivano segnali».
Una decisione che ha fatto discutere è anche quella di Aiop, che ha scelto di organizzare la propria assemblea generale ad Atene proprio in coincidenza con lo sciopero nazionale. Una scelta simbolica che, secondo i sindacati, «dimostra ancora una volta la distanza tra chi rappresenta le strutture sanitarie private e i bisogni concreti di chi lavora ogni giorno nei reparti».
La sanità privata è in costante crescita in Piemonte: tra il 2019 e il 2022 è aumentata l’incidenza dei posti letto privati accreditati, passando all’88% nell’area della riabilitazione, al 22% in ortopedia e traumatologia e al 19% nella chirurgia generale. Numeri che rendono ancora più urgente, secondo i lavoratori, una regolamentazione equa e aggiornata. Il 22 maggio, dunque, la voce della sanità privata piemontese si farà sentire forte anche da Novara, con la richiesta chiara: riaprire subito il confronto sui contratti e restituire dignità al lavoro di cura.