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Quando un Comitato spontaneo si sostituisce al Comune

Quando un gruppo di cittadini si sostituisce al Comune. E’ quanto sta accadendo nella zona settentrionale della città, tra Vignale, Veveri e il quartiere di Sant’Antonio, con qualche “sconfinamento” anche a San Rocco e Sant’Andrea, dove da qualche tempo opera un comitato spontaneo”. Sorti sulla falsariga di quelli organizzatisi all’inizio degli anni ’70, prima che i CdQ fossero istituzionalizzati nel 1976 e proseguendo poi l’attività sino alla loro soppressione nel 2006, questi comitati di quartiere hanno poi ripreso vigore da un paio d’anni, con lo scopo di tornare a essere uno strumento di partecipazione dei cittadini, cercando al tempo stesso di sensibilizzare il Comune nei confronti di diverse problematiche riguardanti le periferie.

Seguite con iniziale interesse da parte dell’attuale amministrazione, il “dialogo” sembrerebbe poi venuto meno, tanto che fra le diverse recenti realtà sono poi “sopravvissute” unicamente quelle della Bicocca (guidata da Maurizio Gavioli, nel frattempo divenuto consigliere comunale di maggioranza) e, appunto, quella del Nord, il cui referente è Roberto Esposito.

 

 

I problemi messi in campo sono gli stessi un po’ ovunque: strade, marciapiedi, illuminazione, verde pubblico. Con le difficoltà e di disagi da parte di molti di dover vivere ai margini dell’asse ferroviario della linea Novara – Domodossola. Proprio da questa situazione inizia il “cahiers de doléances” elencato da Esposito: «Da tempo – spiega – esistevano criticità in un passaggio a livello nella zona retrostante un ristorante, dove era caduta una parte della recinzione in cemento. Non avendo mai ottenuto risposte da parte del Comune, come comitato abbiamo contattato noi stessi Rfi, che dopo sole due settimane è intervenuta, risolvendo le problematiche, incluso un lavoro di pulizia dalla vegetazione nel frattempo cresciuta a dismisura lungo la massicciata».

Ma i problemi non finiscono qui. Sempre parlando di recinzioni ferroviarie si è registrata un’altra caduta nei pressi del cortile della scuola dell’infanzia («Con legittima preoccupazione da parte di molti genitori») nella zona di via Redi, così come nel vicino sottopasso pedonale (al momento “tamponato” dal Comune con i classici reticolati arancioni). Tornando a parlare di ferrovie un quesito sorgerebbe spontaneo. E’ così difficile “arrivare” a Rfi? «Assolutamente no – risponde Esposito – Come comitato è bastato inviare una mail per ricevere a distanza di un paio di giorni una risposta da parte di un funzionario da Torino. Abbiamo poi avuto un incontro con un dei professionisti, tra cui un addetto specifico che si occupa della vegetazione». Lungo la massicciata i problemi sono evidenti, «a cominciare dalla necessità di un taglio dell’erba. Sono anni che segnaliamo delle criticità e anche in questo caso – prosegue Esposito – la disponibilità di Rfi è stata immediata nell’esecuzione di un intervento completo di pulizia e di riposizione delle staccionate in cemento in sostituzione di quelle cadute. E’ chiaro che questo tipo di interventi sono di competenza delle ferrovie, ma dovrebbe essere il Comune a mettersi in contatto con loro».

Spostandoci a Veveri, «anche qui sono anni che continuiamo a segnalare la situazione esistente nel parchetto del Monumento, dove la staccionata in ferro è sventrata, con seri pericoli per i bambini che vi giocano. E pi ci sarebbe il cortile della scuola “Pertini”, i marciapiedi e tanto altro ancora…». Insomma, la volontà da parte dei cittadini per contribuire a sistemare la città è concreta. Anche per questo Esposito ha da tempo lanciato una proposta: ripristinare i CdQ, «a costo zero per i suoi componenti, senza “gettoni” o indennità, recuperando le sedi già esistenti e utilizzarle come vere e proprie “sentinelle” sul territorio. Per riavvicinare il Comune ai cittadini in parte sfiduciati».

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Luca Mattioli

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