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Profughi ucraini, «Ottantadue famiglie novaresi hanno risposto all’appello del Cst»

Lo ha detto il presidente del Centro servizi territorio Novara e Vco Daniele Giaime: «Attraverso i Servizi sociali di Palazzo Cabrino iniziate le assegnazioni dei primi 150 posti letto». Oltre 15 mila euro già raccolti attraverso il fondo della Fondazione Comunità Novarese

Il Centro servizi territorio di Novara e Vco in prima fila sul fronte dell’emergenza abitativa per i profughi provenienti dall’Ucraina: «Il Comune di Novara – ha spiegato il presidente del Cst Daniele Giaime (nella foto) – ci ha chiesto di agire e di adoperarci presso la cittadinanza per favorire una prima accoglienza alle persone che fuggono dal Paese in guerra e che sono destinate a essere ospitate nella nostra città. La risposta iniziale è stata significativa».

In soli quattro giorni sono state infatti 82 le famiglie novaresi che hanno risposto a questo appello. Un atto di generosa accoglienza che ha consentito finora di mettere a dispozione un totale di 150 posti letto: «Sul nostro sito – ha proseguito Giaime – abbiamo messo a dispozione un format da compilare e dove si potranno ottenere tutte le informazioni a chi si volesse aggiungere a questa catena di solidarietà».

Operativamente parlando il Comune, «attraverso i suoi Servizi sociali, si è già attivato nel contattare una a una le persone che hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza per giungere nel minor tempo possibile all’assegnazione di questi posti, cosa che sta già avvenendo in queste ore».

Parallelamente il Cst ha promosso il fondo di raccolta della Fondazione Comunità Novarese che in pochissimi giorni «ha già raccolto oltre 15 mila euro e sta andando avanti». Oltre alle risorse, però, è già partito una sorta di «censimento di tutte le iniziative sul territorio delle nostre due province, Novara e Verbano Cusio Ossola, raccogliendole in modo da orientarle e dare soddisfazione a tutti i quesiti e le indicazioni necessarie nei confronti di chi ci chiama». Le stesse associazioni di volontariato che si rivolgono al Cst, ha concluso Giaime, sono inoltre tuttora impegnate nell’organizzazione di eventuali viaggi per il trasporto di tutti i generi di prima necessità direttamente nei teatri dell’attuale conflitto. Una vera e propria macchina umanitaria decisamente operativa.

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Luca Mattioli

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