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Campo di atletica Gorla: obiettivo autogestione temporanea con le società

E' quanto auspicato ieri pomeriggio dall'assessore allo Sport De Grandis nel corso della Commissione che ha preso in esame il nuovo regolamento, fra tariffe, orari di accesso, pulizie, con la proposta di utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza

Autogestione temporanea del campo di atletica Gorla da parte delle società sportive cittadine in attesa, fra circa un anno, del (si spera) breve stop per l’esecuzione dei previsti lavori (rifacimento dell’anello di pista, dell’impianto di illuminazione e della palazzina, per un importo di poco superiore al milione di euro). E’ questa la “road map” indicata nel pomeriggio di ieri, giovedì 5 maggio, dall’assessore allo Sport Ivan De Grandis nel corso di un’apposita Commissione, che ha iniziato a prendere in esame il nuovo regolamento dell’impianto di viale Kennedy.

Scaduta – oltre due anni e mezzo fa – la concessione e alla luce dei ripetuti contrasti fra l’attuale gestore e le società sportive, l’idea emersa è quella di una “gestione – ponte” in attesa di avere la struttura perfettamente idonea e funzionante. Da qui l’attesa che da parte delle stesse società giunga «una manifestazione di interesse per una gestione sperimentale».


Per quanto riguarda il dibattito sul nuovo regolamento, nel corso del quale è intervenuto anche il dirigente Dario Santacroce, sono stati presi in esame diversi aspetti, dalle tariffe di accesso (si parte dai 2,50 euro per l’accesso “ordinario”, «cifre accessibili per tutti – ha aggiunto l’assessore – con la possibilità di accesso gratuito per gli atleti di interesse nazionale, oltre ai disabili e alle scuole») agli orari di fruizione, con la commissaria del Pd Emanuela Allegra che ha auspicato l’anticipo dell’apertura di un’ora (alle 8 anziché alle 9) per le scuole e, soprattutto, «un orario continuato per agevolare chi volesse praticare attività fisica nella pausa pranzo».


I lavori si sono invece “incagliati” sull’argomento pulizie, tema piuttosto delicato, che ha suscitato anche diverse proposte e suggerimenti, come quella avanzata dal “pentastellato” Mario Iacopino: «Perché non utilizziamo i percettori del reddito di cittadinanza? A Novara i nuclei familiari interessati dovrebbero arrivare a 2.500 persone. Accettasse anche solo uno su cento avremmo 25 persone…». Idea prontamente accolta anche dal leghista Gaetano Picozzi.


In attesa di un aggiornamento, decisamente soddisfatto si è detto alla fine De Grandis: «Sto cercando di impostare il lavoro nella massima condivisione possibile e credo che il clima di questa riunione lo abbia dimostrato. La nostra volontà è quella di rilanciare un impianto importante per la città. Lo spirito di questa commissione, come del resto quella precedente, è stato assolutamente costruttivo. Vogliamo creare tutte le condizioni affinché il rinnovato “Gorla” possa essere vissuto oggi, ma soprattutto dopo, quando i lavori saranno completati».

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Luca Mattioli

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