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Palestre dello Sporting, il gestore sfrattato: «Farò ricorso al Tar»

Un atto che arriva al termine di una situazione intricata che dura da mesi

«Sabato devo lasciare i locali, ma il mio avvocato sta analizzando la situazione e mi consiglierà come procedere. Sicuramente faremo ricorso al Tar e poi si vedrà». Si difende, ancora una volta, Fabio Zellioli, presidente della Asd Fit Style, società che gestisce le palestre allo Sporting e che ha ricevuto un’ordinanza di sfratto esecutivo con la quale gli è stato intimato «di rilasciare i locali a suo tempo concessi in uso, comprese le attrezzature in dotazione» entro il 22 ottobre. Un atto che arriva al termine di una situazione intricata, che dura da mesi e che ha portato la società ad accumulare un debito nei confronti del Comune di 179 mila euro, cifra dichiarata dall’assessore all’Avvocatura al 30 settembre 2023.

Si era già difeso ad agosto in una lunga intervista a La Voce nella quale aveva ammesso: «Non sono un santo, riconosco il debito, seppur in una cifra inferiore, e ho pagato la prima rata del piano di rientro». E ora ribadisce: «Sono in torto, ma la cifra che mi viene addebitata non è mai stata dettagliata, solo una gran confusione da parte degli uffici comunali. L’ultima comunicazione risale alla fine di agosto quando ho inviato una richiesta per cercare di sistemare le cose, ma come sempre non ho ricevuto risposta».

Questione abbonamenti: «Vero che ho continuato a venderli, ma questo perché gli ingressi sono in capo alla Fit Style che ha anche una sede a Cameri. Non esiste un abbonamento solo per lo Sporting. Da due giorni, comunque, il gestionale è stato bloccato e i clienti non possono più accedere. Inoltre solo dal 27 aprile di quest’anno ho potuto occuparmi della vendita degli ingressi: prima venivano gestiti da altre società che incassavano. Un gran pasticcio».

Riguardo al contratto che secondo il dirigente del settore Sport non è mai stato firmato perché la società non ha presentato i documenti necessari, Zellioli risponde: «Abbiamo partecipato a un bando e siamo stati ammessi, non mi risulta che il Comune abbia mai chiesto dichiarazioni aggiuntive».

E chiude: «Il Comune dovrebbe chiedersi come mai ha pubblicato due bandi per la gestione e tutti e due sono andati deserti. Questa struttura è tutta da rivedere, non c’è mai stato un progetto vero».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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