Nuovo ospedale, ultima chiamata. «Piano B? Quello attuale o provarci con un nuovo project»

Già spesi 2 milioni di euro tra progetto, gara e consulenze e altrettanti per i terreni

«Il piano economico finanziario è stato rivisto dunque resto fiducioso, ma l’ipotesi tetra di un fallimento non è esclusa. Il piano B? Puntare sull’attuale ospedale che comunque funziona o riprovarci con un altro project financing che è previsto dal nuovo codice degli appalti. Non esistono altre soluzioni di investimento pubblico per costruire opere di questo genere». Così il direttore generale dell’ospedale Maggiore, Gianfranco Zulian, ha relazionato in commissione consiliare sulla situazione della Città della salute e della scienza per la quale il 5 aprile scorso è stato riattivato il bando sospeso a dicembre con scadenza il 30 settembre 2024 «e sarà l’ultima chiamata, non si potranno fare né modifiche né proroghe dopo quella data – ha spiegato il direttore -. Dopo la rivalutazione di dicembre, la gara è stata riattivata con un nuovo piano economico finanziario che prevede un costo di costruzione di 530 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto all’ultima revisione, 25 anni di canone di concessione invece che 19 e 35 milioni al posto di 26, 5 gli anni per la realizzazione».

Un’opera che, ancora prima di essere costruita, e nemmeno si ha la certezza che ciò avverrà, dal 2018 a oggi è già costata 2 milioni di euro tra progetto, gara e consulenze. L’ha specificato Zulian alla domanda del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, su quanto l’ospedale abbia già speso e incassato dalla vendita dei beni di sua proprietà: «Abbiamo speso 2 milioni per la procedura e altrettanti per i terreni necessari alla costruzione della nuova struttura pagati con l’alienazione delle cascine. Su alcuni beni immobili ci sono vincoli di vendita, come l’edificio in corso Mazzini di edilizia popolare, ma stiamo valutando con la Regione la possibilità di cambiare destinazione d’uso. Abbiamo poi prorogato i canoni di affitto delle cascine ma con il diritto di interrompere il rapporto nel caso in cui ci sia la necessità di usare quelle risorse».

Anche il sindaco Alessandro Canelli si è detto fiducioso sulla riattivazione del bando: «Il nuovo piano economico è allineato in termini di tassi e costi con i nuovi project di Partenariato Pubblico Privato (PPP) di iniziativa privata che stanno andando avanti in questo momento. Questo ci fa pensare che a differenza del passato, il privato possa ritenere appetibile il progetto rispetto a quelli precedenti. Nel caso in cui il 30 settembre non ci saranno offerte, si dovrà procedere con un diverso PPP di iniziativa privata».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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