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Novara dedica un luogo simbolo alla guardia del corpo di Borsellino

Approvata all'unanimità dal Consiglio comunale una mozione di Fratelli d'Italia per ricordare Emanuela Loi, la prima donna della Polizia di Stato, componente della scorta del giudice di Palermo, caduta in servizio nella strage di via D'Amelio. Dalla minoranza la proposta di ricordare anche gli altri colleghi morti nell'attentato

Novara avrà uno spazio pubblico dedicato a Emanuela Loi. Se sarà una strada, un giardino o, come hanno proposto i consiglieri del Pd Emanuela Allegra e Rossano Pirovano, un edificio scolastico, lo si vedrà in seguito.
All’unanimità e pienamente condivisa da tutti gli schieramenti politici il Consiglio comunale, aprendo la seduta pomeridiana di lunedì 28 giugno, ha dunque approvato all’unanimità la la mozione proposta da Fratelli d’Italia di ricordare in questo modo la poliziotta, componente della scorta del giudice Paolo borsellino, rimasta uccisa il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio.


«Emanuela Loi, Medaglia d’oro al Valor civile – ha illustrato Ivan De Grandis, primo firmatario del documento – è stata la prima donna poliziotto caduta in Italia durante il servizio. La sua figura merita di essere ricordata quale esempio di quella cultura della legalità di cui si parla tanto. Ma anche come esempio da proporre alle nuove generazioni nella lotta alla mafia». Una scelta che in qualche modo «conferma l’impegno anche di Novara nella lotta alla criminalità organizzata, ed è importante interrogarci oggi anche su quali siano i simboli che volgiamo far conoscere».


Il breve dibattito ha fatto registrare unicamente un paio di interventi da parte degli esponenti del Pd. Emanuela Allegra ha ricordato come anche Novara «debba essere in prima linea nella lotta alla mafia e in questo contesto i simboli devono essere assolutamente importanti. Però insieme a lei sono morte anche altre persone della scorta del giudice Paolo Borsellino. Credo sia il caso di ricordare anche gli altri agenti rimasti uccisi nell’attentato. E poi proporrei l’intitolazione di un edificio scolastico, perché deve essere una memoria anche pedagogica e didattica. Quindi dedicherei a questa figura uno spazio educativo, senza dimenticare che stragi mafiose sono accadute prima e dopo».


Novara, ha concluso, «non è esente da infiltrazioni di carattere mafioso, la nostra non è una città dove tutto “fila liscio”.Noi dobbiamo vigilare tutti i giorni e insegnare ai nostri ragazzi di stare dalla parte giusta.
Dobbiamo vigilare tutti i giorni e insegnare ai nostri ragazzi di stare dalla parte giusta». Parole alle quali si è associato il collega Pirovano: «Penso anch’io all’intitolazione di una scuola, un luogo riservato alle nuove generazioni, perché la lotta alla mafia deve essere ancora viva».

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Luca Mattioli

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