Novara oltre il provincialismo? Principia regia “metropolitana” per il futuro dell’area dell’ospedale Maggiore

Accordo quinquennale con la società pubblica di Milano che ha gestito il post Expo 2015. Il neo presidente è dato come possibile nuovo assessore del capoluogo lombardo al posto di Tancredi

Un passo deciso per uscire da una dimensione locale e affacciarsi su un orizzonte più ampio, fatto di strategie di rigenerazione urbana, attrazione di capitali e visione di lungo periodo. Il Comune di Novara ha, infatti, siglato un accordo della durata di cinque anni con Principia, la società a totale partecipazione pubblica nata dal rebranding di Arexpo, per studiare e accompagnare la trasformazione dell’area dell’ospedale Maggiore, quando la struttura si trasferirà in via piazza d’Armi.

Principia non è una società qualunque. È la realtà che ha gestito e sta gestendo la trasformazione del sito di Expo Milano 2015 – oggi Mind, polo internazionale dell’innovazione – un’operazione da oltre 5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo di fondi pubblici e 3,5 miliardi da capitali privati, per la maggior parte stranieri. Una formula che il Comune di Novara, da solo, non sarebbe in grado di replicare.

LEGGI ANCHE Nuovo ospedale, sì all’appalto. Ma la politica non suoni le trombe: Novara non ha la memoria corta

I vertici di Principia sono figure centrali del sistema economico e istituzionale nazionale: l’amministratore delegato è Igor De Biasio, classe 1977, laurea in Scienze Politiche, oggi presidente di Terna (la società che gestisce la rete elettrica nazionale), vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni e già consigliere d’amministrazione della Rai. Accanto a lui, come presidente nominato pochi giorni fa, c’è Federico Maurizio D’Andrea, ex colonnello della Guardia di Finanza, ex dirigente in colossi come Leonardo e Bpm, già garante per la riservatezza degli atti per il Comune di Milano e – secondo voci che circolano in questi giorni – possibile nuovo assessore proprio del capoluogo lombardo dopo la bufera sta investendo la giunta guidata da Beppe Sala che ha portato alle dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.

Il capitale sociale della società ammonta a oltre 100 milioni di euro ed è interamente sottoscritto da soggetti pubblici: il ministero dell’Economia, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, Fondazione Fiera Milano e altri enti locali.

Durante la conferenza stampa, De Biasio ha parlato di «un accordo stimolante» che permetterà a Principia di mettere in campo «le competenze sviluppate in dieci anni di attività». Quanto agli investitori che potrebbero essere coinvolti a Novara, non ha saputo al momento in rispondere in quanto «siamo in una fase iniziale. Dopo i primi studi – forse già entro un anno – potremo avere le prime risposte».

Il sindaco Alessandro Canelli ha rimarcato la portata dell’intesa: «Con Principia rafforziamo le competenze tecniche, strategiche e operative di cui il Comune non dispone. Si tratta di una collaborazione che integra i processi avviati anche con Ires e che ci permetterà di affrontare, con una regia strutturata, il riutilizzo dell’area del Maggiore. L’obiettivo è chiaro: alienare bene e in tempi brevi, ma con una visione complessiva. Da qui a cinque anni dobbiamo sapere esattamente cosa si farà e con chi».

L’accordo riguarda un’area di grande valore e potenziale, ma che da anni è al centro di ipotesi mai veramente prese in considerazione. «Di proposte ne abbiamo sentite tante – ha detto Canelli – ma finora è mancata una vera partecipazione e una visione condivisa. È arrivato il momento di metterci testa e metodo».

Il sindaco ha ribadito come l’area dell’attuale ospedale Maggiore, una volta dismessa, dovrà necessariamente essere venduta « l’azienda ospedaliera rischia di non riuscire a pagare la costruzione del nuovo ospedale». E ha confermato la necessità di un equilibrio tra funzioni pubbliche e valorizzazione privata ribadendo idee già condivise in passato: «La parte storica dell’ospedale deve restare a vocazione pubblica, ma il resto dell’area dovrà accogliere funzioni residenziali, servizi, attività sportive, negozi – non supermercati – e verde pubblico. L’obiettivo è creare un collegamento tra centro città e Università e, perché no, ampliare il centro storico».

Principia avrà il compito di accompagnare lo studio, la progettazione e il coinvolgimento di eventuali partner, pubblici e soprattutto privati. L’intesa non riguarda solo il Maggiore: «è un modello replicabile anche su altri immobili strategici, come il mercato coperto, le ex caserme, e altre aree demaniali» ha aggiunto Canelli.

Con questo accordo, Novara potrebbe così a uscire da una logica “provinciale” per affacciarsi a un sistema in cui la rigenerazione urbana è visione, governance e attrazione di risorse. Non sarà un percorso breve, ma la direzione potrebbe essere quella giusta.

(foto Alessandro Visconti)

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Novara oltre il provincialismo? Principia regia “metropolitana” per il futuro dell’area dell’ospedale Maggiore

Accordo quinquennale con la società pubblica di Milano che ha gestito il post Expo 2015. Il neo presidente è dato come possibile nuovo assessore del capoluogo lombardo al posto di Tancredi

Un passo deciso per uscire da una dimensione locale e affacciarsi su un orizzonte più ampio, fatto di strategie di rigenerazione urbana, attrazione di capitali e visione di lungo periodo. Il Comune di Novara ha, infatti, siglato un accordo della durata di cinque anni con Principia, la società a totale partecipazione pubblica nata dal rebranding di Arexpo, per studiare e accompagnare la trasformazione dell’area dell’ospedale Maggiore, quando la struttura si trasferirà in via piazza d’Armi.

Principia non è una società qualunque. È la realtà che ha gestito e sta gestendo la trasformazione del sito di Expo Milano 2015 – oggi Mind, polo internazionale dell’innovazione – un’operazione da oltre 5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo di fondi pubblici e 3,5 miliardi da capitali privati, per la maggior parte stranieri. Una formula che il Comune di Novara, da solo, non sarebbe in grado di replicare.

LEGGI ANCHE Nuovo ospedale, sì all’appalto. Ma la politica non suoni le trombe: Novara non ha la memoria corta

I vertici di Principia sono figure centrali del sistema economico e istituzionale nazionale: l’amministratore delegato è Igor De Biasio, classe 1977, laurea in Scienze Politiche, oggi presidente di Terna (la società che gestisce la rete elettrica nazionale), vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni e già consigliere d’amministrazione della Rai. Accanto a lui, come presidente nominato pochi giorni fa, c’è Federico Maurizio D’Andrea, ex colonnello della Guardia di Finanza, ex dirigente in colossi come Leonardo e Bpm, già garante per la riservatezza degli atti per il Comune di Milano e – secondo voci che circolano in questi giorni – possibile nuovo assessore proprio del capoluogo lombardo dopo la bufera sta investendo la giunta guidata da Beppe Sala che ha portato alle dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.

Il capitale sociale della società ammonta a oltre 100 milioni di euro ed è interamente sottoscritto da soggetti pubblici: il ministero dell’Economia, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, Fondazione Fiera Milano e altri enti locali.

Durante la conferenza stampa, De Biasio ha parlato di «un accordo stimolante» che permetterà a Principia di mettere in campo «le competenze sviluppate in dieci anni di attività». Quanto agli investitori che potrebbero essere coinvolti a Novara, non ha saputo al momento in rispondere in quanto «siamo in una fase iniziale. Dopo i primi studi – forse già entro un anno – potremo avere le prime risposte».

Il sindaco Alessandro Canelli ha rimarcato la portata dell’intesa: «Con Principia rafforziamo le competenze tecniche, strategiche e operative di cui il Comune non dispone. Si tratta di una collaborazione che integra i processi avviati anche con Ires e che ci permetterà di affrontare, con una regia strutturata, il riutilizzo dell’area del Maggiore. L’obiettivo è chiaro: alienare bene e in tempi brevi, ma con una visione complessiva. Da qui a cinque anni dobbiamo sapere esattamente cosa si farà e con chi».

L’accordo riguarda un’area di grande valore e potenziale, ma che da anni è al centro di ipotesi mai veramente prese in considerazione. «Di proposte ne abbiamo sentite tante – ha detto Canelli – ma finora è mancata una vera partecipazione e una visione condivisa. È arrivato il momento di metterci testa e metodo».

Il sindaco ha ribadito come l’area dell’attuale ospedale Maggiore, una volta dismessa, dovrà necessariamente essere venduta « l’azienda ospedaliera rischia di non riuscire a pagare la costruzione del nuovo ospedale». E ha confermato la necessità di un equilibrio tra funzioni pubbliche e valorizzazione privata ribadendo idee già condivise in passato: «La parte storica dell’ospedale deve restare a vocazione pubblica, ma il resto dell’area dovrà accogliere funzioni residenziali, servizi, attività sportive, negozi – non supermercati – e verde pubblico. L’obiettivo è creare un collegamento tra centro città e Università e, perché no, ampliare il centro storico».

Principia avrà il compito di accompagnare lo studio, la progettazione e il coinvolgimento di eventuali partner, pubblici e soprattutto privati. L’intesa non riguarda solo il Maggiore: «è un modello replicabile anche su altri immobili strategici, come il mercato coperto, le ex caserme, e altre aree demaniali» ha aggiunto Canelli.

Con questo accordo, Novara potrebbe così a uscire da una logica “provinciale” per affacciarsi a un sistema in cui la rigenerazione urbana è visione, governance e attrazione di risorse. Non sarà un percorso breve, ma la direzione potrebbe essere quella giusta.

(foto Alessandro Visconti)

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore