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Novara non sarà Capitale Europea Green 2025. Le polemiche a suon di sarcasmo

L'affondo dei consiglieri del Partito Democratico: «L'Europa non ha creduto a Canelli». Polemiche le associazioni che si occupano di ecologia e cultura e che non sono state coinvolte nel progetto

Novara non sarà Capitale Europea Green 2025. E non è nemmeno fra le tre finaliste scelte nella rosa delle dieci candidate alla finale (dove Novara compariva) del bando promosso dalla Commissione Europea. Ci sono, invece, Graz (Austria), Vilnius (Lituania) e Guimarães (Portogallo).

Il sito della Commissione Europea che ha pubblicato i risultati parla chiaro: «Le città sono state selezionate in base al loro impegno nell’affrontare le sfide ambientali urbane con l’obiettivo di dimostrare che diventare verdi è possibile, indipendentemente da dove si parte». Ma che Novara potesse avere qualche chance era realisticamente difficile, nonostante, e questo bisogna ammetterlo, l’imponente relazione prodotta dal direttore generale del Comune di Novara, Roberto Moriondo, frutto di un tavolo di lavoro a cui sono state invitate tredici tra enti e associazioni della città: Acqua Novara Vco, Assa spa, Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Novamon, Università del Piemonte Orientale, Spazio Nòva, Rest Art Novara Jazz, Provveditorato agli studi, Consorzio Est Sesia, Consorzio Ibis, Coldiretti, Sun e Circolo dei Lettori.

In quell’occasione, però, le associazioni ambientaliste non erano state coinvolte e da lì erano scaturite le prime polemiche. Ora l’affondo, in particolare dei consiglieri del Partito Democratico che, da sempre critici sulle politiche green di questa amministrazione, a suon di sarcasmo non si sono lasciati sfuggire una così “golosa” occasione politica facendo leva sulla presunta «ignoranza o cattiva fede» della giunta.

«Apprendiamo con rammarico che l’Europa non ha creduto a Canelli – affermano i consiglieri in una nota -. Ci chiediamo come abbiano potuto i burocrati di Bruxelles non riconoscere gli straordinari sforzi della giunta per ottenere il riconoscimento di capitale Green per il 2025. Con un comunicato stampa in pompa magna sindaco e assessori ci avevano detto che Novara era tra le finaliste, invece era tra le applicants (ignoranza o cattiva fede, mah…) del premio. Ora le cinque finaliste -quelle vere- sono state rese note. C’è anche un capoluogo italiano. È Treviso».

A dire la verità, su quest’ultimo punto è stata fatta un po’ di confusione: Novara era tra le dieci candidate al titolo di European Green Capital 2025 che spetta alle città con più di 100 mila abitanti, mentre Treviso è ora finalista con Viladecans (Spagna) per l’European Green Leaf 2025 che viene assegnato alle aree urbane più piccole. Dunque stesso bando, ma due sezioni distinte.

«Eppure di titoli per avanzare la richiesta, il primo cittadino si piccava di averne parecchi – proseguono ironici i consiglieri -. La devastazione di Pernate, l’area industriale in Corso Vercelli, la miriade di supermercati sorti qua e là come funghi, le continue varianti al Piano Regolatore, l’aumento dal 1^ luglio del costo del biglietto del bus. Solo i consiglieri del centrosinistra non capivano il suo impegno perché Novara fosse meritevole di questa candidatura».

Di «ecoballe estive a Novara» parla il Comitato per Pernate su propri canali social, mentre altre associazioni che sempre si occupano di ecologia e cultura, tra cui Legambiente Circolo “Il Pioppo”, “I Fontanili di Pernate”, Carp Novara, Medicina Democratica, ISDE Novara, Associazione La Torre Mattarella
Comitato DNT Difesa Nostro Territorio, Associazione Vivi Novara, Fridays for Future, e Italia Nostra Novara lamentano il mancato coinvolgimento e sono in attesa di segnali da parte del Comune: « Come associazioni ambientaliste abbiamo evidenziato il non coinvolgimento, diversamente da quanto richiesto dal bando, nella costruzione del contenuto dei documenti inviati alla Commissione UE ma anche la disponibilità a fornire un contributo nel caso di passaggio alla fase finale che avrebbe richiesto la redazione di un piano d’azione per l’attuazione della strategia di sostenibilità, con il coinvolgimento di cittadini e portatori d’interesse. La disponibilità resta valida, nonostante l’esclusione dalle finaliste, a maggior ragione se si intraprendesse realmente il percorso di una politica ambientale strutturale ed organica che, a prescindere da estemporanee candidature, potrebbe portare a concreti risultati,
tali da costituire una solida base anche per la partecipazione a eventuali futuri bandi. Questo percorso non può prescindere da una “cambio di rotta” in direzione di una reale politica di sostenibilità, mettendo al centro il perseguimento di tutti gli obiettivi europei. Un percorso che richiede un reale impegno e una vera disponibilità dell’amministrazione comunale».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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