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“Non più idoneo alla detenzione” e la polizia gli ritira le armi

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La segnalazione è partita dalla medicina legale dell’Asl: una persona, che risultava affetta da una patologia che avrebbe potuto “influire negativamente sull’idoneità” deteneva, legalmente, parecchie armi da fuoco.

 

 

Ieri, gli agenti della divisione amministrativa della Questura hanno provveduto al “ritiro cautelare” di 5 revolver, 4 pistole semiautomatiche, 2 carabine, un giubbotto antiproiettile, 3 caricatori e diverse centinaia di munizioni di vario calibro.

«La collaborazione e la sinergia con l’Asl – sottolineano dalla Questura –  consente l’adozione tempestiva di ogni misura volta a prevenire possibili rischi associati all’uso improprio delle armi, legalmente detenute, da persone non più in regola con i requisiti sanitari».

«La detenzione a qualunque titolo di un’arma – aggiunge il questore Rosanna Lavezzaro – è una questione delicata e importante. Il fatto di non ottemperare a quanto richiesto, e prima ancora stabilito da una norma, potrebbe far sorgere legittimi dubbi sull’idoneità e sull’affidabilità a detenere armi».

Il ritiro cautelare rientra nel monitoraggio che gli agenti stanno compiendo sul territorio alla luce delle nuove disposizioni in materia di detenzione. Tutti i detentori di armi, ad  esclusione dei titolari di porto di armi in corso di validità, sono infatti tenuti, in base alla nuova normativa, a produrre ogni 5 anni la certificazione medica di idoneità psicofisica per la detenzione.

La certificazione medica va presentata all’Ufficio di Polizia o alla Stazione dei carabinieri presso cui sono state denunciate le armi detenute e dovrà essere presentata ogni 5 anni.

Qualora il detentore  risulti titolare di licenza di porto di armi, l’obbligo di presentazione della certificazione medica decorre dalla scadenza della stessa licenza, se non rinnovata.

Sono già partite le verifiche: in caso di mancanza della produzione del certificato la questura attiverà le procedure per imporre il divieto di detenzione di armi.

Vale inoltre la pena ricordare che la comunicazione di detenzione o di cessione delle armi deve essere fatta entro le 72 ore successive alla disponibilità delle stesse, recandosi personalmente o in questura o dai carabinieri competenti per il territorio in cui risulta esserci la detenzione, o tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno o anche con posta elettronica certificata (Pec); allo stesso modo deve essere comunicato anche il cambio di luogo della detenzione, anche nell’ambito dello stesso comune.

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