Marano Ticino e Mezzomerico senza medico di famiglia: «Nessuno vuole venire qui»

Sono circa mille i pazienti che da settimane ormai si affidano a medici inviati costantemente da Asl in paese per essere a disposizione di chi ha bisogno. Il sindaco Merli ha scritto al prefetto e all’assessore Regionale

Marano Ticino e Mezzomerico senza medico di famiglia, un disagio che si protrae ormai da diverse settimane. Marano Ticino è rimasto senza medico e di conseguenza anche Mezzomerico che si affida a Marano. Tutto è nato con il pensionamento del dottor Massimo Caviggioli, sostituito dalla dottoressa Marta Gravellone che però ha consegnato dimissioni «improvvise e repentine» spiega il primo cittadino Franco Merli. Da allora una soluzione definitiva non è stata ancora trovata e il contatto con Asl è quasi quotidiano: «Ci siamo attivati subito come amministrazione e siamo in contatto con il dottore Fucili, responsabile del settore dell’Asl per i medici di base che continua a ripeterci che non vi è nessun medico in graduatoria che vuole subentrare a Marano».

L’idea di poter chiedere aiuto alla vicina Oleggio non è andata a buon fine: tutti i medici non hanno posto per altri pazienti e sicuramente il momento storico con i numerosi impegni non è di aiuto. «Mezzo paese non può rimanere senza un medico di famiglia, – continua Merli – ed è diritto di tutti avere un servizio sanitario adeguato alle necessità. Il Comune di Marano ha sempre fornito al settore sanitario e ai servizi sociali un adeguato appoggio e sostegno: ha messo a disposizione due ambulatori medici, i locali per un ambulatorio dentistico, per la farmacia e le poste, tutti predisposti e di proprietà del Comune. Sembra però che tutto questo non basti e la situazione dei servizi, invece di migliorare, tende a peggiorare senza che si possa fare qualcosa di concreto. La situazione è preoccupante».

Merli ha inviato già una lettera alla Prefettura, una alla Regione all’assessorato alla Sanità ed è pronto, qualora sarà necessario, a inviare qualcosa di scritto anche al ministro.

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Marano Ticino e Mezzomerico senza medico di famiglia: «Nessuno vuole venire qui»

Sono circa mille i pazienti che da settimane ormai si affidano a medici inviati costantemente da Asl in paese per essere a disposizione di chi ha bisogno. Il sindaco Merli ha scritto al prefetto e all’assessore Regionale

Marano Ticino e Mezzomerico senza medico di famiglia, un disagio che si protrae ormai da diverse settimane. Marano Ticino è rimasto senza medico e di conseguenza anche Mezzomerico che si affida a Marano. Tutto è nato con il pensionamento del dottor Massimo Caviggioli, sostituito dalla dottoressa Marta Gravellone che però ha consegnato dimissioni «improvvise e repentine» spiega il primo cittadino Franco Merli. Da allora una soluzione definitiva non è stata ancora trovata e il contatto con Asl è quasi quotidiano: «Ci siamo attivati subito come amministrazione e siamo in contatto con il dottore Fucili, responsabile del settore dell’Asl per i medici di base che continua a ripeterci che non vi è nessun medico in graduatoria che vuole subentrare a Marano».

L’idea di poter chiedere aiuto alla vicina Oleggio non è andata a buon fine: tutti i medici non hanno posto per altri pazienti e sicuramente il momento storico con i numerosi impegni non è di aiuto. «Mezzo paese non può rimanere senza un medico di famiglia, - continua Merli - ed è diritto di tutti avere un servizio sanitario adeguato alle necessità. Il Comune di Marano ha sempre fornito al settore sanitario e ai servizi sociali un adeguato appoggio e sostegno: ha messo a disposizione due ambulatori medici, i locali per un ambulatorio dentistico, per la farmacia e le poste, tutti predisposti e di proprietà del Comune. Sembra però che tutto questo non basti e la situazione dei servizi, invece di migliorare, tende a peggiorare senza che si possa fare qualcosa di concreto. La situazione è preoccupante».

Merli ha inviato già una lettera alla Prefettura, una alla Regione all’assessorato alla Sanità ed è pronto, qualora sarà necessario, a inviare qualcosa di scritto anche al ministro.

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