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«L’italiano? Insegnato anche grazie alle bellezze di Gianni Rodari»

«E’ stato bello osservare come ogni etnia ha il proprio metodo di apprendimento, è stato bello vedere come ciascuno ha imparato tanto grazie alla bellezza delle opere di Gianni Rodari, un ottimo metodo che crea immediatezza». Maria Santa Guarini, presidente dell’associazione culturale Integrando, di Novara, racconta con entusiasmo uno dei due progetti che sono stati sviluppati e portati a termine con successo alla fine del mese di luglio, anche a distanza.

Protagonisti adulti stranieri con “Lezioni d’aula… impariamo l’italiano L2”, rivolto in modo particolare ai genitori e non della scuola Carlo Alberto e della Don Ponzetto. Le lezioni, iniziate nelle aule del Carlo Alberto sono poi proseguite, a partire dal 18 marzo, in modo individuale a casa, per via della situazione d’emergenza. «Abbiamo pensato fosse importante non far perdere ai nostri adulti il contatto con la scuola, soprattutto in un momento in cui i genitori sono chiamati ad aiutare i figli proprio da casa- spiega Guarini – a distanza abbiamo fatto lezione a 14 genitori della Don Ponzetto e 13 del Carlo Alberto, alcuni hanno preferito non continuare e abbiamo rispettato il loro volere. E’ stato bello vedere il loro impegno e anche l’impegno dei figli stessi, che hanno aiutato i genitori nella comprensione e nello sviluppo delle attività».Le lezioni, avvenute tramite telefonate, mail whatsapp, videochiamate,  sono state tenute dalle docenti Maria Santa Guarini, Gabriella Povia e Tina Tropiano.

Ascolto, lettura, parlato e scrittura, sono questi gli ambiti in cui tutti gli studenti sono migliorati. E filo conduttore è stato appunto Gianni Rodari con le sue filastrocche. «Le filastrocche hanno funzione educativa, – spiega l’insegnante, hanno un forte impatto, si possono imparare a memoria sviluppando diverse capacità, suscitano emozioni e sentimenti diversi. Sono uno strumento veramente utile». In questo modo gli studenti hanno scoperto anche le tradizioni locali, per esempio il Carnevale.

Il secondo progetto
C’è un altro progetto che l’associazione ha sviluppato, sempre in periodo di lockdown: “Adotta un nonno… nonno di tutti e per tutti”, ideato, tradotto in progetto didattico con i docenti del convitto Carlo Alberto in sinergia con i ragazzi di ogni ordine e grado, con l’ente la Casa di Giorno Don Aldo Mercoli e le associazioni del territorio. Obiettivo: dare vita alla metodologia di apprendimento intergenerazionale, «una vera e propria scuola di welfare e un modello di intervento nazionale e transnazionale» dice Guarini. I nonni della Casa di giorno, guidati dall’educatore Marco Ghilardi sono tornati tra i banchi di scuola dopo un’assenza di 40 anni e gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, nel ruolo di tutor  hanno fatto lezione, insegnando quello in cui loro sono competenti. «Ragazzi e anziani sono entrati in stretto contatto fra loro grazie anche a un questionario consegnati ai “nonni” per capire al meglio le vie di un possibile legame. Anche in questo caso il filo conduttore è stato Gianni Rodari e il materiale, raccolto durante il lockdown, sarà materiale per i corsi futuri».

L’associazione novarese è nata nel 2015 ed è sempre stata sensibile a queste tematiche. I corsi conclusi riprenderanno il via nei prossimi mesi con la speranza che sia tutto in presenza.

 

 

 

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Elena Mittino

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