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Liceo Carlo Alberto nel caos. La dirigente: «Servono spazi adeguati, siamo in corridoio»

Dopo il trasloco nei locali provvisori del Mossotti e della parrocchia di San Giuseppe mancano locali idonei per la segreteria e i docenti, i laboratori e la palestra. Venerdì mattina assemblea sindacale

Locali piccoli e inadeguati per la segreteria, mancano la sala insegnanti e quella per il ricevimento dei genitori, l’ufficio della dirigente è nel corridoio, la palestra è disponibile un giorno a settimana, i laboratori di chimica e informatica non ci sono. Il liceo classico linguistico Carlo Albero sta vivendo una situazione di caos dalla riapertura dopo le vacanze di Natale, da quando nella sede di baluardo Lamarmora la Provincia ha installato il cantiere da 10 milioni di euro – 2 anni di lavori – finanziato con i fondi del Pnrr.

Cinque classi sono al piano giardino del liceo Bellini, undici sono state spostate alla parrocchia di San Giuseppe in via Gorizia e insieme alla 22 classi già dislocate al Mossotti sono state sistemate la segreteria e la presidenza. Ed è proprio qui che la situazione è più problematica: «I sette impiegati sono stipati in due locali palesemente non a norma con le finestre che sono dei lucernari ai quali hanno applicato carta da parati perchè non ci sono le tende – spiega la dirigente, Barbara Maduli -. Io stessa non ho l’ufficio e ho ricavato uno spazio spostando in corridoio un paio di armadi di ferro. Lo stesso vale per gli insegnanti che non hanno l’aula e non sanno dove ricevere i genitori. Tutti i documenti sono ancora negli scatoloni, circa seicento, accatastati nei corridoi. Al San Giuseppe le aule per gli studenti sono adeguate, ma non c’è spazio per la segreteria che, infatti, è al Mossotti ma in condizioni inaccettabili».

Sempre al Mossotti «le lezioni di scienze motorie si fanno teoriche in aula perchè la palestra è a disposizione solo un giorno a settimana per sei ore – continua la dirigente -. Ho autorizzato l’attività all’aperto quando il meteo lo consente e nelle prossime settimane dovremmo utilizzare gli spazi dell’hockey di viale Buonarroti. Inoltre i laboratori di chimica e informatica sono stati smantellati e i tre tecnici di fatto non possono lavorare».

E non è tutto. «Siamo in attesa di ricevere gli acquisti fatti con i finanziamenti del Pnrr: un’aula immersiva, un laboratorio multimediale, scanner digitali e arredi: tutti beni che devono essere collaudati e che, sinceramente, a oggi non saprei dove collocare perchè non c’è spazio – prosegue la dirigente -. Mentre l’archivio e i libri, sia quelli antichi che quelli correnti, si trovano ancora in sede ma non possono essere toccati perchè manca l’autorizzazione della Sovrintendenza che verrà concessa solo dopo un inventario completo».

«Ho scritto alla Provincia e sono in attesa di una risposta, intanto la responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppina Motisi ci farà visita il 2 febbraio in modo da rendersi conto della situazione: non si può pensare di andare avanti così per due anni. Gli uffici provinciali hanno senz’altro trovato una soluzione per gli studenti, ma hanno sottovalutato numerosi aspetti. Traslocare un’intera scuola è molto di più».

Intanto i rappresentanti dei genitori hanno inviato una lettera alla preside chiedendo spiegazioni sulla mancanza della palestra e dei laboratori. Domani, 26 gennaio, invece, dalle 8 alle, 10 in via Gorizia è convocata un’assemblea sindacale a cui aderiscono ottanta dipendenti tra personale amministrativo, ata e docenti da cui dovrebbe scaturire un documento condiviso.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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