L’autostazione cade a pezzi. La denuncia del tiktoker novarese “ll pulmaro”: «Non è luogo sicuro per lavorare»

Largo Pastore abbandonato a se stesso. Il video in cui si immortalano le condizioni di decadimento

Sporcizia, atti vandalici e scarsa manutenzione: l’autostazione di Novara è ormai da tempo abbandonata al proprio destino. Questa volta la denuncia arriva dal tiktoker novarese e autista di pullman di linea Marco Rostirolla, noto come “Il pulmaro” con oltre 200 mila seguaci e quasi 5 milioni di visualizzazioni a video.

Contenuti solitamente ironici quelli di Rostirolla, ma non questa volta: «Cosa possiamo aggiungere ancora? – dice a La Voce e nel video in cui immortala le condizioni in decadimento della stazione di largo Pastore. Tutto è lasciato andare al degrado totale, nessun servizio igienico, tombini che stanno sprofondando nell’asfalto e varie buche pericolosamente lasciate lì mettendo a repentaglio i mezzi. In più, nonostante i divieti di transito all’interno dell’area, le macchine entrano ugualmente; poi ci sono ragazzini e non solo che girovagano dietro i bus senza prestare attenzione così come biciclette che girano indisturbate».

«Queste condizioni non garantiscono la sicurezza necessaria a svolgere il nostro lavoro – continua -. Troppi rischi quotidianamente. Nelle ora serali l’autostazione non è il posto più sicuro dove un genitore vorrebbe fare aspettare il bus al proprio figlio».

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Paolo Pavone

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Largo Pastore abbandonato a se stesso. Il video in cui si immortalano le condizioni di decadimento

Contenuti solitamente ironici quelli di Rostirolla, ma non questa volta: «Cosa possiamo aggiungere ancora? - dice a La Voce e nel video in cui immortala le condizioni in decadimento della stazione di largo Pastore. Tutto è lasciato andare al degrado totale, nessun servizio igienico, tombini che stanno sprofondando nell'asfalto e varie buche pericolosamente lasciate lì mettendo a repentaglio i mezzi. In più, nonostante i divieti di transito all'interno dell'area, le macchine entrano ugualmente; poi ci sono ragazzini e non solo che girovagano dietro i bus senza prestare attenzione così come biciclette che girano indisturbate».

«Queste condizioni non garantiscono la sicurezza necessaria a svolgere il nostro lavoro - continua -. Troppi rischi quotidianamente. Nelle ora serali l'autostazione non è il posto più sicuro dove un genitore vorrebbe fare aspettare il bus al proprio figlio».