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Intitolata una strada a Lidia Menapace, una donna «anticipatrice»

Questa mattina a Veveri: una via che in futuro dovrebbe diventare un'importante arteria di collegamento fra i corsi della Vittoria e Risorgimento. La nipote: «Quello che ha fatto per tutta la sua vita, mettere in collegamento idee e persone»

Da oggi, sabato 29 ottobre, la toponomastica novarese si arricchisce di una via dedicata alla partigiana, saggista e politica Lidia Brisca Menapace. Si tratta di una strada situata quasi all’ingresso dell’abitato di Veveri, all’intersezione con via Verbano, fra il ponte dell’Alta Velocità e quello dell’autostrada, un tempo utilizzata come svincolo in entrata e in uscita dal soppresso casello dell’A4.

Strada che in futuro, come ha anticipato il sindaco Alessandro Canelli nel corso della breve cerimonia, «dovrebbe diventare un’importante arteria di collegamento con con corso Risorgimento».

All’intitolazione si è arrivati dopo un iter piuttosto veloce, se si tiene conto che Lidia Brisca Menapace è mancata nel dicembre di due anni fa e che quindi sia stata necessaria l’autorizzazione da parte della Prefettura, non essendo trascorsi i canonici dieci anni dalla scomparsa dell’interessato: «Ricordiamo una donna – ha detto ancora il primo cittadino – che ha saputo portare avanti coraggiosamente i suoi ideali. Per certi versi anticipando la discussione su alcuni temi nei confronti dei quali si sarebbe dibattuto anche in ambito nazionale successivamente.

Personalmente mi ha fatto piacere conoscerla nel 2009, quando fummo eletti entrambi in Consiglio provinciale. Mi colpì molto il fatto che, dopo essere stata senatrice e amministratrice in provincia di Bolzano, aveva ancora voglia di impegnarsi in politica nella sua terra d’origine, animata dallo spirito di continuare a voler fare del bene».

A nome di un gruppo di familiari presenti, la nipote Marta Brisca nel ringraziare l’amministrazione di Novara ha voluto citare le parole della mozione a suo tempo discussa a Palazzo Cabrino: «Lidia Menapace è stata una femminista, in molti casi la prima a portare avanti temi come la libertà economica, punto di partenza imprescindibile per ottenere l’emancipazione. Così attenta alle parole, è stata «un’autentica anticipatrice. Quelle parole che sono state il cardine di tutta la sua vita, usate con autorevolezza e leggerezza, perché se utilizzate con la dignità che posseggono non hanno necessità di essere urlate». Infine la dedica di una strada, che consente di raggiungere luoghi, «è esattamente quello che ha fatto per tutta la sua vita, mettere in collegamento idee e persone».

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Luca Mattioli

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