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Incendio al campo Tav, l’assessore Piantanida: «Cause non ancora note. Obiettivo è chiudere»

Intanto il Cst ha avviato una raccolta di beni di prima necessità per sostenere le famiglie coinvolte

Incendio al campo Tav, l’assessore Piantanida: «Cause non ancora note. Obiettivo è chiudere». A due giorni dal rogo che ha distrutto uno dei moduli abitativi del villaggio di via Alberto da Giussano, l’assessore alle Politiche Sociali Luca Piantanida traccia un quadro della situazione: «Le autorità competenti, Vigili del fuoco e Questura, hanno eseguito i rilievi e stanno lavorando per capire quali siano state le cause dell’incendio. In questo momento nessuna ipotesi può essere scartata. Per quanto riguarda le famiglie evacuate, tre in tutto per un totale di undici persone, abbiamo provveduto a sistemarle in altri moduli. Due nuclei sono in graduatoria per l’alloggio di edilizia popolare, invece la donna che vive sola resterà al campo Tav».

Sul futuro del villaggio, che in passato ha ospitato fino a cinquecento persone, l’assessore è sicuro, ma non senza qualche difficoltà: «L’obiettivo è quello di chiudere anche in vista del progetto di riqualificazione finanziato dal Pnrr, però prima ci sono dei problemi da risolvere: attualmente gli alloggi di edilizia residenziale pubblica non sono sufficienti, il Covid ha bloccato i tavoli di lavoro e la situazione è stata rallentata. A oggi gli occupanti del campo Tav sono 62, 13 dei quali già assegnatari di un appartamento: man mano che le persone usciranno, i loro posti non verranno destinati ad altri: negli anni l’amministrazione ha lavorato bene in questa direzione e ha fatto passi avanti anche per seguire le esigenze di ogni singola famiglia anche grazie alla consulenza degli assistenti sociali».

Intanto il Cst ha avviato una raccolta di beni di prima necessità per sostenere le famiglie coinvolte nell’incendio insieme a Sermais, Mani Operose, Gruppo Hesed Associazione solidale, Humanitas e City Angels. «Non possiamo che unirci alle associazioni e cercare di sostenere, come di consueto, la loro preziosa opera di supporto – dice Daniele Giaime, Presidente del CST – ringraziamo tutti i cittadini che vorranno dare il loro contributo, presto andrò personalmente all’ex campo Tav, come volontario, prima di tutto».

questo link l’elenco di materiale di cui necessitano, al momento, i risiedenti nei moduli danneggiati dalle fiamme. Si tratta di una lista in continuo aggiornamento, stilata dai volontari che quotidianamente operano all’ex campo Tav in stretta collaborazione con i Servizi sociali del Comune di Novara. Visto il particolare momento e le difficoltà legate alla pandemia, chiediamo alle associazioni o ai cittadini desiderosi di dare il proprio contributo per l’assistenza alle persone coinvolte di attenersi a ciò che è indicato nella lista e di contattare il numero 3515295208 al fine di controllare con l’operatore preposto che gli oggetti non siano già stati reperiti in precedenza e di accordarsi sulle modalità di consegna.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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