Impianto sportivo Terdoppio: appalti illegittimi, il Comune li stoppa. Pd: «De Grandis se ne vada»

In commissione consiliare il vice sindaco e assessore allo Sport si è difeso parlando di responsabilità politiche e non tecniche. Assente il dirigente Santacroce

Due appalti, uno già aggiudicato, entrambi ritirati perché ritenuti illegittimi, viziati da molteplici errori. È il pasticcio riguardante la conduzione dell’impianto sportivo del Terdoppio, sia sulla gestione delle piscine che della palestra. È quanto è emerso ieri, 3 ottobre, durante la commissione consiliare chiesta dal Partito Democratico che dopo oltre un’ora di discussione ha chiesto la testa del vice sindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis, sottolineandone le responsabilità politiche. Lui ha tentato di difendersi parlando di «errori tecnici». Ma il dirigente comunale che si è occupato degli appalti, Dario Santacroce, era assente, ufficialmente per malattia, comunicata all’assessore la sera prima alle 23. Motivo per il quale il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Ragno, in apertura, ha chiesto di sospendere la seduta, subito stoppato dai consiglieri di minoranza, nel silenzio di quelli della Lega e Forza Novara, in un clima di assoluto nervosismo generale.

La vicenda che riguarda i bandi di gara per la gestione del Terdoppio – del valore di circa 6 milioni di euro – è ora un gran grattacapo: la segreteria generale del Comune, guidata da Pier Luisa Vimercati, si sta occupando delle verifiche e sta per annullare entrambe le gare in autotutela del dirigente in quanto «viziate sotto molteplici profili».

De Grandis, in una lunga relazione letta al computer, si è detto disponibile a rispondere sugli aspetti politici specificando che «l’assessore non ha competenze sulla pubblicazione dei bandi, che è responsabilità del dirigente. Con questo non voglio dare responsabilità ad altri, ma chiarire le competenze. Il mio compito è quello di far andare bene le cose. Sono stati gli uffici ad annullare la gara dopo avere rilevato degli errori tecnici».

La presidente della commissione Barbara Pace e l’assessore Ivan De Grandis

Errori grossolani, peraltro, a cominciare dalla procedura scelta per la gestione delle piscine, pubblicata sulla piattaforma Mepa che, però, fissa la soglia massima per utilizzare quello strumento – trattandosi di un appalto di servizi e non di una concessione – a una cifra venti volte inferiore; oltre, è necessaria una gara europea. Per quanto riguarda la conduzione della palestra, l’Unità controlli interni del Comune ha portato alla luce cinque profili di illegittimità.

«La giunta aveva dato indicazioni diverse sulla gestione dell’impianto – ha tuonato il capogruppo del Pd, Nicola Fonzo – una proroga e poi una gara dopo i Mondiali di hockey per le piscine; l’applicazione della nuova legge sugli impianti sportivi per la palestra. E il sindaco ha detto che di questi due bandi ne è venuto a conoscenza solo una volta pubblicati. A maggio c’è stata una riunione per definire la linea scelta, ad agosto invece il dirigente ha pubblicato i due bandi, dal 5 al 20. Mi domando – ha continuato Fonzo – come mai all’assessore non sia venuto in mente di avvisare il sindaco prima della pubblicazione dei bandi. È evidente che in questa situazione ci siano delle negligenze politiche. Se qualcuno ha pensato che questa aula si sarebbe trasformata in un tribunale nei confronti di Santacroce, si sbaglia: se il dirigente ha delle responsabilità, se ne occuperà l’Unità procedimenti disciplinari. Noi qui vogliamo risposte politiche».

E ha concluso: «De Grandis è tra due fuochi: il sindaco che fa dichiarazioni contro di lui e i colleghi di FdI che scrivono e votano un emendamento contro il suo progetto di tensostruttura in via Magalotti. Tragga le conclusioni con quello che è sotto gli occhi di tutti – ha affermato rivolgendosi direttamente al vice sindaco e assessore -. Critiche da chi solo qualche mese fa ob torto collo le ha dato la carica di vice (il sindaco, ndr) e il suo partito che le va contro: tolga il disturbo prima che sia qualcun altro a farlo».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Impianto sportivo Terdoppio: appalti illegittimi, il Comune li stoppa. Pd: «De Grandis se ne vada»

In commissione consiliare il vice sindaco e assessore allo Sport si è difeso parlando di responsabilità politiche e non tecniche. Assente il dirigente Santacroce

Due appalti, uno già aggiudicato, entrambi ritirati perché ritenuti illegittimi, viziati da molteplici errori. È il pasticcio riguardante la conduzione dell’impianto sportivo del Terdoppio, sia sulla gestione delle piscine che della palestra. È quanto è emerso ieri, 3 ottobre, durante la commissione consiliare chiesta dal Partito Democratico che dopo oltre un’ora di discussione ha chiesto la testa del vice sindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis, sottolineandone le responsabilità politiche. Lui ha tentato di difendersi parlando di «errori tecnici». Ma il dirigente comunale che si è occupato degli appalti, Dario Santacroce, era assente, ufficialmente per malattia, comunicata all’assessore la sera prima alle 23. Motivo per il quale il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Ragno, in apertura, ha chiesto di sospendere la seduta, subito stoppato dai consiglieri di minoranza, nel silenzio di quelli della Lega e Forza Novara, in un clima di assoluto nervosismo generale.

La vicenda che riguarda i bandi di gara per la gestione del Terdoppio – del valore di circa 6 milioni di euro – è ora un gran grattacapo: la segreteria generale del Comune, guidata da Pier Luisa Vimercati, si sta occupando delle verifiche e sta per annullare entrambe le gare in autotutela del dirigente in quanto «viziate sotto molteplici profili».

De Grandis, in una lunga relazione letta al computer, si è detto disponibile a rispondere sugli aspetti politici specificando che «l’assessore non ha competenze sulla pubblicazione dei bandi, che è responsabilità del dirigente. Con questo non voglio dare responsabilità ad altri, ma chiarire le competenze. Il mio compito è quello di far andare bene le cose. Sono stati gli uffici ad annullare la gara dopo avere rilevato degli errori tecnici».

La presidente della commissione Barbara Pace e l’assessore Ivan De Grandis

Errori grossolani, peraltro, a cominciare dalla procedura scelta per la gestione delle piscine, pubblicata sulla piattaforma Mepa che, però, fissa la soglia massima per utilizzare quello strumento – trattandosi di un appalto di servizi e non di una concessione – a una cifra venti volte inferiore; oltre, è necessaria una gara europea. Per quanto riguarda la conduzione della palestra, l’Unità controlli interni del Comune ha portato alla luce cinque profili di illegittimità.

«La giunta aveva dato indicazioni diverse sulla gestione dell’impianto – ha tuonato il capogruppo del Pd, Nicola Fonzo – una proroga e poi una gara dopo i Mondiali di hockey per le piscine; l’applicazione della nuova legge sugli impianti sportivi per la palestra. E il sindaco ha detto che di questi due bandi ne è venuto a conoscenza solo una volta pubblicati. A maggio c’è stata una riunione per definire la linea scelta, ad agosto invece il dirigente ha pubblicato i due bandi, dal 5 al 20. Mi domando – ha continuato Fonzo – come mai all’assessore non sia venuto in mente di avvisare il sindaco prima della pubblicazione dei bandi. È evidente che in questa situazione ci siano delle negligenze politiche. Se qualcuno ha pensato che questa aula si sarebbe trasformata in un tribunale nei confronti di Santacroce, si sbaglia: se il dirigente ha delle responsabilità, se ne occuperà l’Unità procedimenti disciplinari. Noi qui vogliamo risposte politiche».

E ha concluso: «De Grandis è tra due fuochi: il sindaco che fa dichiarazioni contro di lui e i colleghi di FdI che scrivono e votano un emendamento contro il suo progetto di tensostruttura in via Magalotti. Tragga le conclusioni con quello che è sotto gli occhi di tutti – ha affermato rivolgendosi direttamente al vice sindaco e assessore -. Critiche da chi solo qualche mese fa ob torto collo le ha dato la carica di vice (il sindaco, ndr) e il suo partito che le va contro: tolga il disturbo prima che sia qualcun altro a farlo».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore