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Il sindaco Canelli tira le orecchie ai medici di base

Il sindaco Canelli tira le orecchie ai medici di base. Nella diretta Facebook di questa sera, il primo cittadino di Novara ha lanciato un messaggio forte ad alcuni medici di base che non metterebbero in atto le azioni necessarie per seguire in modo adeguato i propri pazienti positivi al coronavirus in isolamento domiciliare: «Ho segnalato alcuni casi all’Asl e ho fatto un risollecito, ma è evidente che ci sia un problema di organizzazione. Ho anche parlato con il sindaco di Arona e insieme pensiamo di dare una mano alle attività sanitarie locali che hanno difficoltà dal punto di vista organizzativo e delle risorse umane. Proprio per questo motivo, è necessario che il lavoro venga fatto anche con il supporto dei medici di base nei confronti di tutte quelle persone che sono a casa con sintomi anche importanti. Noi non possiamo certamente dare assistenza medico sanitaria perchè non ne abbiamo la competenza, possiamo solo mettere le persone in comunicazione con l’Asl; dall’altra parte, però, deve esserci qualcuno che deve dire loro come si devono comportare, che farmaci devono assumere e se è il caso di essere ospedalizzati».

 

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E ha proseguito: «Ci sono tante, troppe persone che sono lasciate sole e non vengono accudite adeguatamente: in un momento come questo in cui sono tutti molto spaventati, è evidente che bisogna fare uno sforzo in più, rimboccarsi le maniche, mettersi a disposizione della comunità e cercare di affrontare con forza e decisione quelli che sono i bisogni dei pazienti che sono a casa e che non stanno bene».

Il sindaco ha concluso dicendo: «Da domani mattina cominciamo a occuparci di questo aspetto in modo serio e strutturato all’interno dei comitati in cui si riuniscono tutte le istituzioni territoriali. Questo discorso, comunque, non va generalizzato: ci sono molti medici di base che fanno il loro lavoro e seguono i propri pazienti dando risposte veloci, ma c’è anche una certa parte che sfugge al proprio dovere».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

9 risposte

  1. Buon giorno, posso confermare quello che dice il Sindaco Canelli, lo vedo sulla situazione di mia suocera 90″enne, è più di 10 giorni che assume Tachipirina e Antibiotici per abbassare la febbre altalenante poco sotto i 37 fino ad arrivare e superare i 39,. Forse è vero, è anziana, però se è sospetto Corona Virus, non pensano per chi la sta assistendo, esempio le figlie, mia moglie con la sorella, devono tener conto che possono contagiare i Famigliari e conoscenti, o on quelli strettamente legati. Scusate ma questa situazione non la capisco, spero non vogliono creare un ampio contagio…. Scusate il mio sfogo, però sono molto preoccupato, non per me ma per Moglie, Figli e Nipoti. Saluti Mario Cisco.

  2. Trovo inaccettabile che in un momento come questo, mentre il 99% dei medici di base sta lavorando con ritmi esagerati e rischiando ogni giorno la salute propria e delle proprie famiglie per seguire nel miglior modo possibile i pazienti, un sindaco si permetta di denigrare la categoria. Vergogna!
    Cara Cecilia Colli, se lei è una giornalista, dovrebbe sapere benissimo che non basta scrivere in fondo all’articolo “il discorso non va generalizzato”. il messaggio che passa (vedi commento del lettore precedente) è che i medici di base, come al solito, non abbiano attenzione per i pazienti . Basterebbe informarsi un po’ da fonti attendibili su quale sia la situazione reale in cui stanno operando i medici di base in questi giorni, prima di fare affermazioni pubbliche fuorvianti e pericolose.

    1. Io non sono medico, ma mio fratello è medico di base. Quindi scrivo per diretta conoscenza dei fatti.

  3. Gent.mo Paolo De Lorenzi, sì sono giornalista. Lei, invece, è medico di base? Nel tal caso siamo disponibili a una replica. Diversamente, accettiamo la sua opinione al pari di quelle degli altri lettori, anche contrarie alla sua.
    c.c.

  4. Ha idea di quanti medici, di medicina generale e non, siano ricoverati adesso? No? “Secondo i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in Italia dall’inizio dell’epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari che hanno contratto un’infezione da coronavirus, pari al 9% del totale delle persone contagiate, una percentuale più che doppia rispetto a quella della coorte cinese dello studio pubblicato su Jama (3,8%). Lo afferma uno studio della Fondazione Gimbe secondo cui “a giudicare dalle innumerevoli narrative e dalla mancata esecuzione dei tamponi a tutti i professionisti e gli operatori sanitari, il numero ufficiale fornito dall’Iss è ampiamente sottostimato”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/coronavirus-contagiati-4824-operatori-sanitari-Morti-altri-due-medici-c488e6e8-b18d-4a0b-9efa-7dbb7bfba5be.html

    Ha idea delle linee guida di trattamento dei pz? Ha idea delle linee guida da seguire per il ricovero? No? Eccole http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5373&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto trava tutto dal sito.

    Si informi bene prima di riportare le inutili e irrispettose parole del sindaco che, dal punto di vista della comunicazione, è decisamente carente o, oserei dire, in modalità “campagna elettorale”.
    Ah, io sono medico (la mia opinione ora vale di più, dato quello che ha scritto nelle ultime righe?), non di base ma medico ospedaliero e ho alcuni colleghi ricoverati in terapia intensiva in questo momento: nessuno ci chiede di essere eroi e di rischiare la vita, nessuno ci chiede di andare al fronte senza protezioni; alcuni lo fanno, altri semplicemente si attengono ai protocolli, che le consiglio di leggere attentamente. Mi sento di lodare i primi ma non di denigrare i secondi.

    1. Gent.mo Matteo, sei lei è medico, per di più ospedaliero, siamo disponibili ad ascoltare la sua storia, come peraltro abbiamo già fatto con una sua collega della terapia intensiva. c.c.

      1. Gent. Cecilia Colli, non ho storie da raccontare: con il mio commento volevo solo mettere in dubbio i metodi di comunicazione suoi e del signor Sindaco. Se, infatti, esistesse davvero questo problema di rapporto medico-paziente, non andrebbe affrontato e dato in pasto al popolo in una diretta facebook (!!!) ma andrebbe valutato (e risolto) nelle sedi appropriate e con i mezzi corretti, SENZA farsi pubblicità prima e dopo (ho letto il sequel uscito oggi…), . E, soprattutto, ritengo inopportuno che le parole (o meglio le “grida”) del Sindaco ricevano un’ulteriore pubblicità attraverso la sua tastiera. Si tratta di due errori di comunicazione in sequenza, prima quello del Sindaco e poi il suo, che screditano il lavoro e il rischio quotidiano dei miei colleghi e io, mi perdoni, lo trovo inaccettabile.
        Le rinnovo l’invito a leggere i protocolli di gestione, trattamento e ricovero del malato di Sars-CoV2, consultabili sul sito dell’ISS o del Ministero.
        Cordiali saluti,
        Matteo

  5. Sono la moglie di un medico di base e, senza fare troppi commenti all’intestazione dell’articolo di stampa redatto dalla giornalista Colli, suggerirei alla stessa di vivere, magari virtualmente, la giornata di un medico di base e le condizioni in cui opera e quelle in cui si trovano i propri familiari e poi di redigere un bell’articolo sull’argomento. Distintamente. Laura Loi Cicali

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