Trasporto pubblico in provincia: «Garantiamo i percorso essenziali»

Le restrizioni alla mobilità imposte ai cittadini stanno mettendo in ginocchio diversi altri settori del trasporto pubblico locale. Ne sanno qualcosa le ditte concessionarie di questo particolare servizio su gomma, costrette in queste settimane a ridurre sensibilmente la loro attività, tra soppressioni e mezzi che si muovono quasi vuoti. «Abbiamo garantito – dicono dalla “Baranzelli” di Ghemme – tenendo anche conto i suggerimenti ricevuti dall’utenza, quelle corse essenziali per consentire un minimo di mobilità a quella fascia di lavoratori pendolari rimasta attiva e in determinati orari».

La tratta rimasta in qualche modo attiva rimane quella che collega il capoluogo alla Valsesia, attraverso Fara, Ghemme e Romagnano Sesia, «anche perché, da quando è stata chiusa la linea ferroviaria Novara – Varallo, l’utilizzo di questo mezzo di trasporto è rimasta l’unica alternativa alle auto private, che magari non tutti possiedono».

Analoga situazione è stata registrata dalla “Comazzi” di Borgomanero, che copre principalmente un’altra zona del territorio (quella nord – orientale) della provincia: «I percorsi che stiamo cercando di garantire – confermano – sono quelli in direzione di Omegna ed Arona. Anche noi ci troviamo a far fronte a una situazione particolare, con corse limitate e pochissimi passeggeri a bordo. La nostra è quasi sempre stata un’utenza particolare, perché stiamo parlando di un’area dove molti piccoli comuni non sono raggiunti dalla ferrovia e quindi l’autobus risulta essere l’unico mezzo di traporto pubblico».

Senza dimenticare «che la linea è utilizzata anche da una parte del personale medico, per raggiungere le strutture sanitarie presenti sui due laghi, oltre a quello di Borgomanero». La speranza formulata da tutti è che questa situazione possa trovare una positiva evoluzione nel più breve tempo possibile «nell’interesse di chi in questo settore lavora, oggi più che mai affrontando pesanti sacrifici, ma anche di tutti i cittadini».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Luca Mattioli

Luca Mattioli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Trasporto pubblico in provincia: «Garantiamo i percorso essenziali»

Le restrizioni alla mobilità imposte ai cittadini stanno mettendo in ginocchio diversi altri settori del trasporto pubblico locale. Ne sanno qualcosa le ditte concessionarie di questo particolare servizio su gomma, costrette in queste settimane a ridurre sensibilmente la loro attività, tra soppressioni e mezzi che si muovono quasi vuoti. «Abbiamo garantito - dicono dalla “Baranzelli” di Ghemme - tenendo anche conto i suggerimenti ricevuti dall’utenza, quelle corse essenziali per consentire un minimo di mobilità a quella fascia di lavoratori pendolari rimasta attiva e in determinati orari». La tratta rimasta in qualche modo attiva rimane quella che collega il capoluogo alla Valsesia, attraverso Fara, Ghemme e Romagnano Sesia, «anche perché, da quando è stata chiusa la linea ferroviaria Novara - Varallo, l’utilizzo di questo mezzo di trasporto è rimasta l’unica alternativa alle auto private, che magari non tutti possiedono». Analoga situazione è stata registrata dalla “Comazzi” di Borgomanero, che copre principalmente un'altra zona del territorio (quella nord - orientale) della provincia: «I percorsi che stiamo cercando di garantire - confermano - sono quelli in direzione di Omegna ed Arona. Anche noi ci troviamo a far fronte a una situazione particolare, con corse limitate e pochissimi passeggeri a bordo. La nostra è quasi sempre stata un’utenza particolare, perché stiamo parlando di un’area dove molti piccoli comuni non sono raggiunti dalla ferrovia e quindi l’autobus risulta essere l’unico mezzo di traporto pubblico». Senza dimenticare «che la linea è utilizzata anche da una parte del personale medico, per raggiungere le strutture sanitarie presenti sui due laghi, oltre a quello di Borgomanero». La speranza formulata da tutti è che questa situazione possa trovare una positiva evoluzione nel più breve tempo possibile «nell’interesse di chi in questo settore lavora, oggi più che mai affrontando pesanti sacrifici, ma anche di tutti i cittadini».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata