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Flop monopattini, il servizio di noleggio non decolla e Bit Mobility minaccia di impugnare l’ordinanza comunale

A tre settimane dalla partenza i numeri sono molto bassi. Ed è già guerra tra l’azienda appaltatrice: «Casco obbligatorio e blocco nei fine settimana penalizzante per noi» e il Comune: «Passi indietro non ne facciamo»

Si sta rivelando un vero e proprio flop il servizio dei 300 monopattini elettrici a noleggio che rientra nel Piano della mobilità sostenibile annunciato più di un anno fa dal Comune. A poco meno di tre settimane dalla partenza, infatti, il servizio sembra non decollare e Bit Mobility, la società di Bussolengo (Verona) che si è aggiudicata il bando, è già sul piede di guerra tanto da aver minacciato l’impugnazione dell’ordinanza comunale che dal 1 dicembre impone l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e il divieto di utilizzo dei monopattini in centro storico dalle 14 alle 20 durante i festivi e i week end.

«Dopo mesi di attesa, lo stesso giorno in cui è partito il servizio, a fine ottobre, l’amministrazione ha approvato l’ordinanza con le limitazioni – spiega Michele Francione, direttore operativo e responsabile dello sviluppo di Bit Mobility -. Non siamo nemmeno stati avvisati e l’abbiamo saputo dai giornali. Abbiamo subito avviato un’interlocuzione con il Comune, in modo particolare con gli assessori alla Mobilità e alla Sicurezza, chiedendo di rivedere il testo, certamente penalizzante per noi. Capiamo l’attenzione che la giunta ha voluto riservare al tema della sicurezza, ma se il legislatore, dopo numerose verifiche, ha deciso di mantenere l’obbligo del casco solo per i minorenni, non capisco perché il Comune di Novara debba adottare un’ordinanza più restrittiva. Inoltre, un’amministrazione che vuole incentivare l’uso di mezzi ecologici, non può vietare i monopattini proprio nei fine settimana. La nostra intenzione è quella di riuscire a dialogare, ma se entro la fine della settimana non riceveremo risposte concrete, impugneremo il documento».

E non è tutto. A complicare la situazione ci sono l’incuria e l’inciviltà di alcuni utenti. Il sistema “free floating”, infatti, che consente di prendere il monopattino in un qualsiasi punto della città, usarlo e lasciarlo dove si vuole senza intralciare strade, marciapiedi o piste ciclabili, pare non funzionare. «In soli due giorni – continua Francione – la Polizia locale ha ritirato quattro monopattini che erano stati abbandonati in mezzo alla strada impedendo il passaggio e noi ci siamo trovati costretti a pagare la sanzione oltre a dover recuperare i mezzi».

A chiudere il cerchio, i numeri: «È vero che siamo partiti con la stagione fredda, ma finora l’utilizzo è stato molto scarso, ben al di sotto delle attese» conclude il direttore.

L’assessore alla Mobilità sostenibile, Teresa Armienti, dichiara che «il Comune non ha alcuna intenzione di retrocedere sull’ordinanza. E non mi risulta che l’amministrazione si sia impegnata a dare una risposta entro la fine della settimana». La posizione viene confermata dal collega alla Sicurezza, Raffaele Lanzo: «Abbiamo ricevuto da Bit Mobility un preavviso di ricorso, ma noi siamo stati chiari: l’ordinanza è quella e passi indietro non ne facciamo. Il testo è volto unicamente a tutelare la sicurezza degli utenti e dei pedoni che transitano. Se ci fosse un ripensamento da parte nostra e poi dovessero verificarsi incidenti, come peraltro già successo in altre città, non potremmo mai perdonarcelo. Se l’azienda opterà per l’impugnazione, allora sarà il giudice a decidere».

«Non è utile instaurare un rapporto bellicoso con Bit, ma così il servizio non può andare avanti – prosegue Lanzo -. Ricevo ogni giorno una valanga di segnalazioni di monopattini abbandonati, ne ho parlato con il comandante dei vigili: abbiamo cercato di mediare, ma se gli agenti vengono chiamati, devono sanzionare. Per questo saranno individuate aree di sosta impedendo che i mezzi vengano abbandonati: ci rendiamo conto che potrà essere penalizzante, ma non si può pensare di proseguire in questo modo».

Insomma, a oggi è difficile dire come andrà a finire, ma l’impressione è che la tanto annunciata rivoluzione ambientalista del Comune di Novara debba attendere.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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