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Dal settore Pari opportunità della Provincia ecco “Turn off discrimination”, un progetto contro le discriminazioni

Presentato questa mattina dal presidente Binatti e dalla consigliere delegata Annaclara Iodice. Un'iniziativa rivolta non solo all'ambito scolastico ma anche a quelli di aggregazione giovanile

Si intitola “Turn off discrimination” il nuovo progetto contro le discriminazioni presentato questa mattina, mercoledì 9 febbraio, in Provincia dal presidente Federico Binatti e dalla neo consigliera delegata alle Pari opportunità Annaclara Iodice. Con loro la dirigente Giovanna Goffredo e la funzionaria del settore, Chiara Cellini.


«Un progetto – ha detto Iodice dopo l’introduzione di Binatti – che nasce dall’esigenza di fare cultura, creando una certa inversione di tendenza eun cambio di mentalità. Questo è possibile farlo rivolgendoci a una certa fascia di popolazione come quella dei giovani. La nostra idea è stata quella di coinvolgere i ragazzi proprio per progettare un futuro che sia di inclusione e di pari opportunità per tutti».


“Turn off discrimination” ha ottenuto il finanziamento da parte della Regione Piemonte proprio perché «la Provincia di Novara è entrata a far parte dal 2020 di una rete regionale contro le discriminazioni, promuovendo obiettivi di accoglienza e orientamento in casi di discriminazione, arrivando a una gestione efficace di queste tematiche».
Affidato allo Studio Gmb, «il progetto si rivolgerà a diverse realtà del mondo giovanile e in altrettanti ambiti educativi, non solo quelli scolastici. Saranno proposti materiali formativi e informativi finalizzati alla sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della discriminazione sotto ogni forma». Previsto in più “step”, al termine della prima fase saranno realizzati docufilm che rappresenteranno le realtà coinvolte, per poi concludersi con una mostra itinerante proposta a scuole e centri di aggregazione del territorio, sia pubblici che privati. Si tratta di un passo importante, visto che nelle “pari opportunità” rientrino a pieno titolo tutte quelle competenze tese ad assicurare la stessa dignità e la tutela a tutti, diffondendo strumenti che possano ostacolare pregiudizi».


Il “Nodo territoriale” della Provincia di Novara potrà essere contattato telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 ai numeri 0321 378273 oppure 0321 378228 o scrivendo una mail all’indirizzo antidiscriminazioni@provincia.novara.it., con lo scopo di «evidenziare criticità che si potranno riscontrare nella vita di tutti i giorni».


Un’attività sinergica, hanno spiegato invece Goffredo e Cellini, in quanto «si tratta di uno dei progetti di maggior impatto che si sono sviluppati negli ultimi anni rispetto a questo tema. I finanziamenti da parte della Regione, aumentati negli ultimi anni, ci hanno consentito di sviluppare diversi progetti come corsi di formazione per operatori antidiscriminazioni, attività formative legate a queste problematiche che potrebbero sorgere in ambito lavorativo. Questo è il progetto di più ampio respiro perché tende a coinvolgere i ragazzi di fascia preadolescenziale e adolescenziale, avendo poi un forte sviluppo sull’aspetto della diffusione di questi contenuti sul territorio. Forse a causa di un particolare momento, dove l’aggregazione risulta fortemente penanizzata». Da qui anche l’idea dei “comix”, formula di comunicazione molto diffusa fra gli studenti e che piace. La Regione ci ha premiato con il finanziamento proprio perché lo ha ritenuto a tutto tondo, in grado cioè di agire contro tutte le forme di discriminazione, ovviamente partendo da quella di genere, forse la più sentita, ma comprendendo tutte le altre, per creare un atteggiamento di rispetto».


«Da parte nostra abbiamo progettato un intervento che realizzi materiali di comunicazione didattica pensando a cinque azioni – ha aggiunto telefonicamente Fabrizio Gambaro dello studio Gmb – Creazione di una storia attraverso laboratori all’interno delle scuole, sperimentazione con schede didattiche, l’allestimento della mostra itinerante, il docufilm e una fase di conversazione attraverso un intervento formativo prima dell’estate, per ora pensato online, anche se la speranza rimane quella di poterlo svolgere in presenza con ragazzi, famiglie e insegnanti, ai quali vogliamo fornire uno strumento per lavorare nel loro ambito».

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Luca Mattioli

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