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Covid, via libera dalla Regione ai test sierologici per forze dell’ordine

«Come nel caso del personale sanitario lo screening di massa sulle Forze dell’Ordine, tra i lavoratori più esposti al contagio, permette di raccogliere informazioni molto importanti sul piano epidemiologico, offrendo un significativo contributo allo studio della patogenesi del Covid 19 e allo sviluppo di strategie mirate di prevenzione. L’azione combinata tra test sierologico e tampone, fa la differenza nei piani strategici della “fase 2” per la tempestiva individuazione dei nuovi contagi sul territorio».

 

 

Lo ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Icardi nel corso di una conferenza alla quale hanno partecipato anche l’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca, il prefetto di Torino Claudio Palomba e i comandanti dei corpi militari con i quali è stato siglato l’accordo.

«Per noi questo piano è di importanza essenziale perché garantisce un’indagine epidemiologica fondamentale in comparti strategici per la popolazione. Forze dell’Ordine e lavoratori del settore Giustizia sono sempre a contatto con il pubblico e hanno bisogno che l’allerta sulle loro condizioni fisiche sia sempre alta – ha spiegato l’assessore regionale alla Sicurezza – Con questi test sierologici su base volontaria potremo raggiungere tutti gli agenti che operano in Piemonte e che non hanno smesso di prestare il loro servizio a difese della popolazione anche nei momenti più critici e rischiosi dell’epidemia».

L’iniziativa coinvolgerà complessivamente circa 20 mila persone su base volontaria. Il test è mirato alla ricerca degli anticorpi IgG, indicativi del possibile contatto con il virus. Chi risulterà positivo, verrà sottoposto al test molecolare (tampone) per la formulazione della diagnosi di positività o negatività al covid19.

I referti verranno trasferiti in tempo reale sulla piattaforma Covid della Regione Piemonte, mentre l’elaborazione epidemiologica dei dati sarà affidata al gruppo di esperti dell’Unità di crisi della Regione Piemonte.

Sul piano operativo, saranno i singoli Corpi militari di appartenenza e le singole strutture lavorative a predisporre la possibilità di effettuare gli esami, il tutto con il supporto logistico della Regione e dell’Esercito, che metterà a disposizione personale infermieristico per l’esecuzione dei test.

 

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