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Covid, dopo Natale si ferma la discesa dei casi

Nel Novarese lieve risalita degli attualmente positivi (ieri, venerdì 1.247) anche se in tutto il Piemonte i dati sono migliori che in Italia. In calo i ricoveri ospedalieri, non i morti. Più malati tra gli anziani

Mentre arrivano nuovi allarmi dalla Cina, il trend di discesa dei casi di Covid nel Novarese sembra essersi arrestato negli ultimissimi giorni dopo Natale. L’ultimo aggiornamento settimanale del Ministero della Salute (23-29 dicembre) mostra in Piemonte la prosecuzione dell’andamento decrescente di nuovi casi settimanali (5.887, contro i 7.453 precedenti), tuttavia cresce il tasso di positività (anche in virtù di un minor numero di tamponi) a 9,1% (era 8,1%) e mostra un piccolo aumento il numero di persone in isolamento perché positive: giovedì 31,873 contro il minimo di 31,851 registrato mercoledì.

NEL NOVARESE RISALGONO GLI ATTUALMENTE POSITIVI

Segnali analoghi anche nel Novarese con 496 nuovi casi nell’ultima settimana (611 in quella precedente) ma con un numero di attualmente positivi da tre giorni in crescita, dopo il minimo di martedì 27 (1.149, di cui 321 nel capoluogo): ieri, venerdì, 1.247 contagiati, giovedì 1.180 e mercoledì 1.168. Comunque è presto per dire se siamo di fronte a una nuova inversione di tendenza. Intanto dai sequenziamenti delle acque reflue al depuratore di Novara la variante dominante è BQ.1.1 e la presenza di mutazioni condivise tra le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.4.7.

Quello che è certo che Novarese e Piemonte mostrano una situazione di contagi migliore della media italiana dove in tasso di positività settimanale è al 15,1% (precedente 13,5%) e l’incidenza (casi settimanali ogni 100mila abitanti) è a 207 contro il valore di 138 in Piemonte e di 137 del Novarese, 94ª provincia italiana.

NEGLI OSPEDALI RICOVERI IN CALO

La situazione piemontese è migliore anche negli ospedali, dove giovedì 29 risultano ricoverati 580 malati con il Covid (di cui 15 in terapia intensiva) con un trend in discesa costante, mentre il tasso di occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’8,3% (media nazionale al 13%) e nelle terapie intensive è al 2,2%. In aumento il numero dei morti: 21 nell’ultima settimana, 11 in quella precedente.

Nel Novarese scende anche il numero di persone ricoverate nei due ospedali questo venerdì: 34 al Maggiore (di cui 1 in terapia intensiva) e 6 al SS. Trinità di Borgomanero: in tutto 40 contro i 53 di giovedì 22. Nell’ultima settimana 4 decessi (tra cui un uomo di 53 anni al Maggiore) contro i 3 delle due precedenti, ma 15 nuovi ricoveri contro i 20 della settimana prima.

PIU’ MALATI TRA GLI ANZIANI

L’incidenza di casi Covid conclamati resta, in Piemonte (dati Focus regionale), la più alta nella popolazione anziana: 279 nella fascia over80, 230 in quella 70-79 anni e 190 nella fascia 60-69 anni. Valori decrescenti fino a un’incidenza di 40 (quasi dimezzata rispetto alla settimana precedente) nei giovani tra 19 e 24 anni e ancor meno nei ragazzi in età scolare. Più altra tra i bambini con 2 anni o meno: è 64.

Nell’ultimo monitoraggio ministeriale, pur annotando che l’indice di trasmissibilità (Rt medio) è a 0,84, in diminuzione sotto la soglia pandemica, si “ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento“. Viene infine sottolineata “l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili“.

Il Focus piemontese, al riguardo, indica che “tra venerdì 23 dicembre e giovedì 29 dicembre sono state vaccinate 18.685 persone: 31 hanno ricevuto la prima dose, 145 la seconda, 362 la terza, 7.490 la quarta, 10.657 la quinta”.

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Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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