Il super laboratorio B-Life (ovvero laboratorio biologico leggero portatile per emergenze) arrivato dal Belgio grazie all’attivazione della Regione, per una missione finanziata da Esa (Agenzia Spaziale Europea), oltre che di Università Cattolica di Louvain e con il supporto del Governo lussemburghese e del Rotary internazionale, lascia Torino, dove era arrivato a metà giugno, e raggiunge Novara con il suo team di medici e biologi molecolari per test sierologici e tamponi in tempo reale su alcune categorie di lavoratori che nei mesi dell’emergenza hanno operato nei servizi pubblici.
In pratica con un pungidito verrà effettuata una prima verifica sulla presenza o meno di anticorpi al Covid-19. In caso di positività verranno effettuati ulteriori esami diagnostici per verificare l’eventuale positività al virus. La squadra è composta da 10 persone ed è in grado di effettuare fino a 400 esami al giorno. Durante la prima fase della missione a Torino, sono state sottoposte al test sierologico 4.548 persone, delle quali 196 sono risultate positive e, dunque sottoposte al tampone, che ha dato esito positivo in 1 solo caso.
«Il campione osservato fino ad ora risultato positivo al test sierologico – dice Matteo Marnati, Assessore regionale alla Ricerca Applicata per l’emergenza Covid-19 – è soltanto del 4,3% e ci permette quindi di avere un dato più chiaro: è presumibile, infatti, che in questo momento in Piemonte siano circa 200mila le persone entrate in contatto con il Covid-19 su una popolazione totale di 4 milioni e.400mila abitanti».
E per quanto riguarda la tappa novarese: «Questo progetto ci permette di avere dati importanti per capire l’andamento epidemiologico della nostra provincia. Un ringraziamento a sindaco, Comune e Protezione civile per l’organizzazione logistica del progetto».
«Anche se l’emergenza sotto il profilo sanitario è fortunatamente rientrata – aggiunge il sindaco Alessandro Canelli – abbiamo accolto l’iniziativa promossa dall’assessore regionale Marnati con l’obiettivo di continuare a monitorare la situazione per tenere sotto controllo la diffusione del virus che, pur essendosi notevolmente ridimensionato, non è sparito. Un ringraziamento, da parte del Comune di Novara, va dunque alla Regione, ma soprattutto ai medici e al personale sanitario che si occuperanno, nei prossimi giorni, di eseguire i test ottenendo risultati certamente utili per analizzare l’andamento del virus».
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