La situazione abitativa a Novara è sempre più critica. La carenza di alloggi in affitto disponibili, unita all’aumento della domanda dovuto a fattori come la crescita del polo universitario, del personale in trasferta all’ospedale Maggiore, nelle basi militari e nei poli logistici, sta trasformando la città in un terreno difficile per chi cerca casa, anche in modo provvisorio. Con l’annunciato arrivo di Silicon Box, poi, il timone è che il problema possa diventare insostenibile.
Secondo i dati forniti dal Sunia Cgil Novara e Vco, il sindacato che tutela gli inquilini, nel 2024 il tribunale di Novara ha convalidato 212 provvedimenti di sfratto in provincia, di cui 137 nella sola città. «La maggior parte degli sfratti riguarda persone che non riescono più a pagare l’affitto a causa della perdita del lavoro e di difficoltà economiche – spiega la segretaria Domenica Macrì -. Il sindacato è spesso l’unico riferimento per gli inquilini, offrendo consulenze per la stipula di contratti e mediazioni con i proprietari. Il mese prossimo, infatti, sarà siglato un nuovo accordo territoriale, il primo aggiornamento dal 2018. Questo prevede canoni agevolati invariati, ma una revisione dei punteggi per il calcolo degli affitti. A partire da gennaio, tutti i Comuni della provincia potranno applicare contratti agevolati con le stesse modalità. Nel 2023, ben l’80% dei contratti a Novara era già a canone concordato, con 900 nuovi accordi sottoscritti».
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«Gli appartamenti in affitto a Novara sono tutti presi d’assalto, l’offerta è molto inferiore alla richiesta – afferma Claudio Bagnato, presidente di Fimaa Novara associazione immobiliaristi di Confcommercio -. L’emergenza è acuita dalla pressione di studenti universitari, personale sanitario, dipendenti dei poli logistici e delle basi militari. Ormai lavoriamo con liste d’attesa che durano mesi. Chi cerca casa è spesso costretto a soggiornare in bed & breakfast in attesa che si liberi un appartamento».
Una forte domanda sempre in crescita, dunque, che molto spesso consente ai proprietari di affittare immobili di scarsa qualità, spesso arredati con arredamenti datati, a prezzi elevati per ciò che viene offerto. «Tuttavia, non mancano appartamenti ristrutturati a nuovo, destinati a una fascia di utenza disposta a pagare di più – prosegue Bagnato -. A Novara si costruisce poco e i nuovi immobili sono generalmente destinati alla compravendita da parte di una clientela medio-alta. Chi investe nel settore immobiliare, raramente sceglie il nuovo per metterlo in affitto. Gli appartamenti disponibili sono quasi esclusivamente oggetto di contratti transitori, sfruttando il continuo ricambio di inquilini».
Non ci sono, dunque, soluzioni, all’orizzonte? «Una possibile, ma non risolvibile – continua Bagnato – potrebbe arrivare dalla ristrutturazione dell’ex centro sociale, destinata a diventare uno studentato. Questo potrebbe liberare alcuni appartamenti attualmente occupati dagli studenti, ma non basterà a risolvere la crisi abitativa della città.