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Blocco del traffico a Novara e Trecate. L’assessore Marnati: «Assurdo durante il lockdown»

Quattro superamenti consecutivi della soglia del 50mg/m3 dei Pm10: così scatta anche per Novara e Trecate, come per tante altre città piemontesi, l’allerta “arancio” sulla base del protocollo operativo antismog, come da bollettino odierno di Arpa. Pertanto, in base all’ordinanza 1229 del 9 ottobre 2020 da domani, martedì 17, a giovedì 19 novembre ci saranno limitazione alla circolazione.

L’allerta arancio, che si attiva dopo 4 giorni consecutivi di superamento del valore di riferimento dei PM10, prevede

– divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.30 alle 18.30 tutti i giorni della settimana dei veicoli adibiti al trasporto di persone aventi al massimo 8 posti a sedere oltre il conducente (categoria M1) dotati di motore diesel con omologazione uguale ad Euro 3, 4 e 5;

– divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì, dei veicoli adibiti al trasporto merci (categorie N1, N2, N3) dotati di motore diesel con omologazione uguale a Euro 4; fino all’entrata in vigore del blocco strutturale a partire dal 1 gennaio 2021;

– divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.30 alle 12.30 il sabato e nei giorni festivi dei veicoli adibiti al trasporto merci (categorie N1, N2, N3) dotati di motore diesel con omologazione uguale a Euro 3 e 4.

Il Comune di Novara dunque si adegua alle linee di indirizzo veicolate dalla Regione Piemonte, ma è lo stesso assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ad affermare: «La Regione segue le direttive sanitarie di blocco emergenziale ma noi, insieme alle altre tre regioni dell’accordo di Bacino Padano, sollecitiamo da circa un mese un incontro al ministro Costa. Al momento non è ancora stata fissata la data per trovare una soluzione alla situazione, ovvero per la deroga del blocco che riguarda euro 4 e 5 diesel per le misure emergenziali. In un periodo di lockdown e con i trasporti al 50% una misura di questo tipo non solo è assurda, ma rischia di generare nuovamente un sovraccarico del trasporto pubblico, che è uno degli ambiti più a rischio di generare contagio. Perché è ovvio che non potendo usare la macchina per andare a lavorare, i cittadini soprattutto nelle grandi città si riverseranno sui mezzi pubblici. Si crea ulteriore disagio in una situazione già difficile ed emergenziale. Il fatto che in un momento in cui il traffico si è ridotto il valore del Pm10, a causa dell’assenza di precipitazioni e di vento, anziché diminuire, cresce: è la dimostrazione concreta come ho sempre dichiarato che il traffico incide veramente poco e lo vogliamo dimostrare scientificamente. Ma da sola la Regione Piemonte non può derogare».

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Redazione

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0 risposte

  1. E’ assurdo che in decenni non sia stato fatto nulla per ridurre il traffico privato,migliorare l’efficienza degli impianti di riscaldamento.L’Italia è sotto denuncia della UE per mancato rispetto delle normative antismog,rischia, anche il Piemonte, la procedura di infrazione.Studi autorevoli affermano che i costi dell’inquinamento atmosferico provocano costi sociali in Italia per circa 1400 eu a cittadino e una riduzione del PIL.Torino, con Asti e Novara risultano tra le prime 25 città per costi sociali dovuti all’inquinamento.
    Giunte regionali e comunali di centro sinistra e centro destra sono accomunate da un ‘negazionismo’ ambientale ormai insopportabile.

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