Discoteche sul piede di guerra. Il Piemonte, insieme ad altre regione d’Italia, è in zona bianca da lunedì 14 giugno. Tra le novità la riapertura delle discoteche ma senza balli. A esprimersi sulla vicenda è Maurizio Lo Vecchio, il gestore del Celebrità e anche presidente Silb Novara e Vco
«Aspettiamo da 17 mesi, vogliamo far ballare la gente, le discoteche sono il luogo dove si potrebbe ballare in assoluta sicurezza». E’ amareggiato e anche arrabbiato Maurizio Lo Vecchio, presidente Silb Novara e Vco e gestore della discoteca Celebrità a Trecate e del Ryan’s a Novara. Il Piemonte, come altre regioni d’Italia, è da lunedì 14 giugno in zona bianca, tra le novità la riapertura delle discoteche, ma senza balli. «Vogliamo una data, stiamo aspettando da 15 mesi. Si balla praticamente dappertutto tranne nell’unico posto dove si può fare, ossia la discoteca. Nei locali appositi le regole consentirebbe di ballare in sicurezza» dice Lo Vecchio. «I bonus non arrivano, è difficile trovare risorse per andare avanti, c’è forse chi non riaprirà più. Noi ci stiamo provando, anche per dovere nei confronti dei miei dipendenti, ma è difficile». Da pochi weekend infatti il Celebrità ha riaperto i battenti: naturalmente non si balla, ma si può fare apericena e assistere a spettacoli musicali e artistici dal vivo.
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E’ un continuo confronto, un continuo organizzare riunioni per arrivare a un dunque. «Balli di gruppo praticamente dappertutto: nei pubblici esercizi, in spiaggia, in piazza, il tutto senza il benché minimo controllo. Quei controlli che, invece, potremmo garantire noi grazie a un protocollo di sicurezza già condiviso con le autorità competenti e su cui aspettiamo ancora un riscontro. Eppure di riaprire non se ne parla e, intanto, si balla ovunque meno che in discoteca. Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegarci che criteri ci sono dietro certe scelte che, oltre a condannare un settore intero a morte certa, favoriscono un pericoloso e dilagante abusivismo» ha detto Maurizio Pasca, il presidente Silb-Fipe nazionale, proprio oggi, martedì 15 giugno.
«Come già detto in più di un’occasione è necessario programmare una ripartenza a strettissimo giro, – ha detto – già dai primissimi giorni di luglio. Bisogna individuare una data precisa e dare la possibilità alle imprese di organizzare attività che hanno bisogno di programmazione. Le discoteche non si accendono e spengono con un interruttore. Speriamo che qualcuno prima o poi lo capisca, e speriamo che non sia troppo tardi».
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