Alessia Facchinetti, la studentessa che usa l’IA per il supporto alla diagnosi di tumore al seno

Il progetto della studentessa dell'Omar ha incuriosito gli esperti del settore

Una mente giovane che ha scelto di non aspettare il domani, ma di mettersi in gioco oggi per il bene della comunità oggi. È questo lo spirito che ha animato Alessia Facchinetti, studentessa dell’Omar, protagonista di un progetto innovativo che utilizza l’intelligenza artificiale per supportare la diagnosi precoce del tumore alla mammella.

Insieme al docente Celestino Fontaneto, Alessia ha sviluppato un software basato su reti neurali convoluzionali, le stesse che imitano il funzionamento delle sinapsi del cervello, capace di riconoscere automaticamente le caratteristiche delle immagini diagnostiche. «Le reti neurali hanno bisogno di milioni di dati per essere addestrate – ha spiegato il professore – ma Alessia ha saputo trovare una strada alternativa, modificando e adattando le immagini disponibili sui database pubblici per rendere l’allenamento possibile». Il risultato è un sistema con un livello di accuratezza del 70%, che potrà diventare in futuro un valido supporto ai medici nella diagnosi precoce.

Appena diciottenne, Alessia non è nuova a questo tipo di progetti: a soli quindici anni aveva ideato un cerotto a rilascio controllato di farmaci salvavita, progetto che le valse la partecipazione a una competizione internazionale a Dallas, selezionato tra i cinquanta migliori al mondo. Negli anni successivi ha affrontato anche temi ambientali, come la rimozione di microplastiche dalle acque, per poi tornare all’ambito medico con una sorprendente maturità. «Lavorare a progetti come questo è stato illuminante: la scuola non è solo un posto dove imparare, ma un primo vero confronto con il mondo esterno» ha dichiarato.

Alla presentazione del progetto erano presenti numerose autorità, che hanno voluto sottolineare il valore umano e sociale dell’iniziativa. Il presidente della Provincia di Novara, Marco Caccia, ha aperto l’incontro ricordando che «iniziare una giornata presentando una giovane studentessa che fa qualcosa di importante per la comunità è un segno di speranza e orgoglio per il territorio» mentre la consigliera regionale Daniela Cameroni ha espresso ammirazione per «una ragazza che, pur giovanissima, sceglie di dedicare tempo e impegno al bene comune, dimostrando come lo spirito di ricerca possa essere coltivato anche a scuola».

«Non celebriamo solo un traguardo scientifico, ma un atto di speranza che nasce da una mente giovane», ha aggiunto Barbara Pace, consigliera provinciale e insegnante dell’Omar, insieme alla dirigente scolastica Francesca Malarby che ha sottolineato il valore del lavoro di rete tra scuola e istituzioni: «È importante mantenere un dialogo costante, perché i nostri studenti possano avere una ricaduta concreta sul territorio. Alessia è un esempio di come sensibilità e competenza possano camminare insieme».

Alessia, intanto, guarda avanti: «In futuro vorrei continuare a studiare nell’ambito medico e della ricerca. Credo che la conoscenza sia uno strumento per portare cambiamento e trovare soluzioni alle problematiche che la vita ci mette davanti».

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Alessia Facchinetti, la studentessa che usa l’IA per il supporto alla diagnosi di tumore al seno

Il progetto della studentessa dell’Omar ha incuriosito gli esperti del settore

Una mente giovane che ha scelto di non aspettare il domani, ma di mettersi in gioco oggi per il bene della comunità oggi. È questo lo spirito che ha animato Alessia Facchinetti, studentessa dell’Omar, protagonista di un progetto innovativo che utilizza l’intelligenza artificiale per supportare la diagnosi precoce del tumore alla mammella.

Insieme al docente Celestino Fontaneto, Alessia ha sviluppato un software basato su reti neurali convoluzionali, le stesse che imitano il funzionamento delle sinapsi del cervello, capace di riconoscere automaticamente le caratteristiche delle immagini diagnostiche. «Le reti neurali hanno bisogno di milioni di dati per essere addestrate – ha spiegato il professore – ma Alessia ha saputo trovare una strada alternativa, modificando e adattando le immagini disponibili sui database pubblici per rendere l’allenamento possibile». Il risultato è un sistema con un livello di accuratezza del 70%, che potrà diventare in futuro un valido supporto ai medici nella diagnosi precoce.

Appena diciottenne, Alessia non è nuova a questo tipo di progetti: a soli quindici anni aveva ideato un cerotto a rilascio controllato di farmaci salvavita, progetto che le valse la partecipazione a una competizione internazionale a Dallas, selezionato tra i cinquanta migliori al mondo. Negli anni successivi ha affrontato anche temi ambientali, come la rimozione di microplastiche dalle acque, per poi tornare all’ambito medico con una sorprendente maturità. «Lavorare a progetti come questo è stato illuminante: la scuola non è solo un posto dove imparare, ma un primo vero confronto con il mondo esterno» ha dichiarato.

Alla presentazione del progetto erano presenti numerose autorità, che hanno voluto sottolineare il valore umano e sociale dell’iniziativa. Il presidente della Provincia di Novara, Marco Caccia, ha aperto l’incontro ricordando che «iniziare una giornata presentando una giovane studentessa che fa qualcosa di importante per la comunità è un segno di speranza e orgoglio per il territorio» mentre la consigliera regionale Daniela Cameroni ha espresso ammirazione per «una ragazza che, pur giovanissima, sceglie di dedicare tempo e impegno al bene comune, dimostrando come lo spirito di ricerca possa essere coltivato anche a scuola».

«Non celebriamo solo un traguardo scientifico, ma un atto di speranza che nasce da una mente giovane», ha aggiunto Barbara Pace, consigliera provinciale e insegnante dell’Omar, insieme alla dirigente scolastica Francesca Malarby che ha sottolineato il valore del lavoro di rete tra scuola e istituzioni: «È importante mantenere un dialogo costante, perché i nostri studenti possano avere una ricaduta concreta sul territorio. Alessia è un esempio di come sensibilità e competenza possano camminare insieme».

Alessia, intanto, guarda avanti: «In futuro vorrei continuare a studiare nell’ambito medico e della ricerca. Credo che la conoscenza sia uno strumento per portare cambiamento e trovare soluzioni alle problematiche che la vita ci mette davanti».

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24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.