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Zona ospedale, “strisce blu” e parcheggiatori abusivi

Fra i tanti buoni propositi formulati dall’Amministrazione comunale c’era anche quello di combattere il fenomeno del cosiddetto “accattonaggio molesto” nel centro storico. Un indirizzo che, in base ai primi dati anticipati alcune settimane fa tanto in sede di Commissione quanto in quella più ampia del Consiglio, sembrerebbe aver trovato riscontro all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento di polizia urbana dai dati riguardanti le sanzioni elevate, che hanno visto tra i reati più perseguiti quello appunto della richiesta di denaro, magari anche solo qualche monetina, da parte di personaggi che stazionano nei soliti luoghi conosciuti, dai portici di via Fratelli Rosselli a corso Italia soprattutto.

 

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Ma non solo. Come ci è stato segnalato da qualche cittadino, non manca la zona dell’Ospedale “Maggiore”, il cui parcheggio situato nei pressi dell’ingresso di viale Turati è da tempo “presidiato” da un piccolo gruppetto di ragazzi di origine straniera che sistematicamente cercano di offrire a chi si presenta in automobile l’indicazione di uno stallo libero. Una sorta di “aiuto” in particolari orari della giornata o in periodi come si è verificato in occasione delle recenti festività.

Certo, rispetto ad altri, appaiono forse meno maleducati o insistenti, ma rimane il fatto che quella rimane una zona particolarmente “sensibile”, dove il via vai è rappresentato da congiunti di malati che magari vorrebbero essere lasciati tranquilli. Ma qui le reazioni da parte della gente appaiono divergenti. Da chi non si fa problemi ad allungare appunto qualche monetina pescata in tasca a chi preferisce tirare dritto infastidito («Ci tocca già pagare il parcheggio “blu” – è il commento più ricorrente – Perché mai dobbiamo subire anche questo che è ormai diventato un vero balzello extra?»). Ma pur non essendosi, a quanto ci è dato sapere, registrati finora episodi spiacevoli, permane in diverse persone un senso di paura: «Pago o no? E’ vero che ormai di vista questi “parcheggiatori” li conosciamo, ma non si può mai sapere quali potrebbero essere le loro reazioni in caso di un “no” secco. E se poi dovessi ritrovarmi l’auto danneggiata?». Infine una lamentela piuttosto scontata: «Questi parcheggiatori non sono neppure maleducati più di tanto, ma una cosa mi chiedo: vengo in ospedale ormai da due mesi tutti i giorni e agli stessi orari, ma non ho mai visto una “divisa”, né un vigile né uno dei controllori, dall’incrocio con il baluardo a quello con il Conservatorio». Solo una coincidenza? Interrogativo che giriamo a chi dovrebbe occuparsi anche di questo…

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Luca Mattioli

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